Museo della Musica a Bologna, gioiello unico al mondo: storie, volti e cimeli da Mozart a Hendrix

A Bologna c’è un gioiello unico al mondo, per noi che amiamo il mondo dei suoni. E’ il Museo Internazionale di Storia della Musica che ha sede nella centralissima Strada Maggiore in un bellissimo palazzo storico grazie alla generosa donazione di Eleonora Sanguinetti al Comune di Bologna nel 1996. Fu lei a volere che la casa ospitasse qualcosa di culturalmente importante per la città nel nome del padre, grande appassionato di musica.

Jenny Servino, direttrice

Jenny Servino lo dirige dall’11 maggio 2004, giorno della fondazione e infatti il Museo festeggia il suo ventennale di attività. Lo ha fatto con la splendida mostra “Wandré la chitarra del futuro”che ha inaugurato il nuovo spazio espositivo a piano terra e altre iniziative. Una struttura museale (e infatti raccoglie cimeli, dipinti e libri) ma anche una “casa” della musica che ospita regolarmente concerti ed eventi.

Un museo, insomma, che vive. Ed è in continua evoluzione, avendo raggiunto una notorietà internazionale. “Paradossalmente sono più i visitatori stranieri di quelli italiani, quasi il doppio – sottolinea sorridendo la direttrice – e continuo ad incontrare bolognesi che ignorano l’esistenza del Museo”. Lacuna da colmare al più presto, perché Palazzo Sanguinetti merita di sicuro una visita, anche per ammirare il bellissimo edificio cinquentesco e le sale affrescate che accolgono secoli di storia della musica, da Mozart a Jimi Hendrix.

Il Museo, comunque, è visitatissimo. “C’è stato un notevole incremento. Abbiamo sempre viaggiato sui 50-55 mila ingressi all’anno, nel 2023 sono stati più di 75 mila”. Ed è anche un centro culturale per la diffusione della musica. “In questi vent’anni abbiamo organizzato quasi 1700 eventi, tra cui la nostra rassegna estiva “(s)Nodi” che punta sulle musiche del mondo. Ma abbiamo attività per accontentare i palati più diversi, anche le famiglie, come “Best Of”, “Wunderkammer” per scoprire i tesori, “Musica che gira intorno” con diversi storyteller”.

Il Museo organizza periodicamente concerti ed eventi: qui Afrodream, protagonisti a (s)Nodi

C’è una sinergia tra le diverse collezioni, dipinti, strumenti musicali, libri, nel raccontare storie di musica. “Abbiamo un’enorme biblioteca musicale tra le più importanti al mondo che consta di quasi 100 mila volumi, anche se ne sono esposti solo una minima parte, circa 250. Difficile trovare spazi adatti, ma ci stiamo lavorando”.

Perché venire a visitare il Museo, quali le chicche che si possono ammirare?. “Sul nostro sito web elenchiamo i 10 motivi per cui farlo. Tra questi direi lo stesso palazzo, un contenitore favoloso anche se non si è interessati alla musica, restaurato e ridecorato nell’Ottocento dal conte napoleonico Aldini che voleva una residenza a Bologna ma di fatto non abitò mai qui. Direi poi la storia di padre Giambattista Martini, frate francescano rinomatissimo in tutta Europa come maestro di contrappunto che ebbe tra i suoi allievi anche Mozart. Qui c’è il famoso compito di ammissione del quattordicenne Amadeus all’ Accademia Filarmonica che fu pure “bacchettato” dall’esigentissimo Martini. Lo riteneva geniale ma non particolarmente versato nell’arte del contrappunto. Poi c’è tutta l’opera del Settecento, con un dipinto di Farinelli a grandezza naturale e quella dell’Ottocento con Rossini, Wagner e Bellini. Abbiamo i volti ritratti di tutti i personaggi più importanti, un collega disse che siamo il Facebook della musica. Insomma una galleria di quasi trecento ritratti di vip del mondo musicale passato. Consiglio vivamente la visita guidata che permette di scoprire tutti i segreti della collezione con la guida di esperti.

Quale futuro vede per il museo? “A volte ci dicono che è fin troppo vivo, viste tutte le iniziative che promuoviamo ma l’idea alla base del progetto è proprio questa: una struttura in continua evoluzione, al servizio di una platea di curiosi ed appassionati in cerca di un’esperienza culturale interessante, informata, e anche anche divertente. Certo non mancano problemi, come quello del personale che è sempre difficile reperire, ma ci stiamo attivando per affrontarli”.

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