Alice: da Battiato ad oggi il percorso intenso di una grande cantautrice

Alice è sicuramente, con Nada e l’indimenticabile Giuni Russo una delle più importanti e originali cantautrici italiane nate negli anni cinquanta, con una carriera quarantennale alle spalle che prosegue tuttora ed una credibilità conquistata a suon di composizioni. Paragonabile a Joni Mitchell per l’uso della voce come strumento, uscita come la Russo dall’orbita di Franco Battiato per poi volare con ali proprie, ha saputo poi intraprendere un percorso intenso tra musica popolare e cultura alta, confermandosi negli anni con un lavoro di assoluta qualità.

Venuta alla ribalta nel 1981 con il successo a Sanremo di Per Elisa, si è poi incamminata su una strada personale, facendosi apprezzare per raffinatezza e inventiva. Oggi, anche se lontana dai gusti del grande pubblico, è comunque oggetto di apprezzamento da parte degli ascoltatori più educati ed esigenti. I suoi spettacoli in cui alterna musica e poesia sono sempre intensi e seguitissimi, come quello tenuto al Teatro Duse di Bologna mercoledì 15 gennaio, Master Songs, in cui ha rivisitato autori come Battiato, De Gregori, Guccini, Dalla, Camisasca, Fossati, Gaber e Pasolini.

Hanno collaborato con lei musicisti del calibro di Paolo Fresu, Peter Hammill, Tony Levin, Jakko Jacszyk, Gavin Harrison e Trey Gunn dei King Crimson, Richard Barbieri, Steve Jansen e Mick Karn (ex Japan), Jon Hassell e Jerry Marotta.

Carla Bissi è nata a Forlì il 26 settembre 1954. Ad appena undici anni partecipa nel 1965 al Festival Internazionale dei Ragazzi a Sanremo e nel contempo studia pianoforte con Rosa Nisi, madre di Checco Marsella dei Giganti. Nel 1971 vince il Festival di Castrocaro con il suo vero nome e un’interpretazione di Tanta voglia di lei dei Pooh. La stampa la chiama, per via degli occhi scuri e profondi, “La cerbiatta di Forlì”. Partecipa anche al Festival di Sanremo del 1972 con Il mio cuore se ne va, ma non arriva in finale. Nello stesso anno vince la Gondola d’Argento alla Mostra della Musica Leggera di Venezia con La festa mia, brano scritto da Franco Califano.

E’il 1975 quando pubblica il primo album La mia poca grande età con lo pseudonimo di Alice Visconti, ispirato dal personaggio di Lewis Carroll e da un suggerimento del suo produttore. Alcuni singoli tratti dal disco, firmati da Carla Vistarini e Luigi Lopez entrano in classifica. Intanto lei si mette in vetrina con una voce particolare dai toni profondi. Ed esce il suo secondo disco, Cosa resta…un fiore, nel 1978.

Nel 1980 abbandona il cognome Visconti, firma con la EMI e lavora con un gruppo di musicisti insieme a Franco Battiato, prodotto da Angelo Carrara. Inizia a perfezionarsi nella composizione con Giusto Pio e Francesco Messina che firma il suo primo grande successo Il vento caldo dell’estate e diventerà il suo compagno di vita. Nell’album Capo Nord è evidente la mano di Battiato, come coautore e arrangiatore.

Nel 1981 insieme a Battiato e Pio, scrive Per Elisa che vince il Festival di Sanremo e sfonda in classifica, arrivando al numero 1. E ’la new wave della musica italiana che lei cavalcherà con l’album Alice, conquistando anche la Germania. Il singolo Una notte speciale rimane nelle classifiche tedesche per due settimane e poi nell’82 esce Messaggio, ancora firmata da Battiato (con lo pseudonimo di Albert Kui) e Pio. Lei e Franco duettano in Chanson Ego-centrique, altro singolo di successo dall’album Azimut. Il successivo Falsi Allarmi, pubblicato nell’autunno dell’83, è ancora prodotto da Carrara, ma senza la coppia Battiato-Pio. Nel disco spicca Una notte a Roma, ma non ottiene il successo dei precedenti.

Nell’84 vende oltre un milione e mezzo di copie in Germania duettando con il cantautore Stefan Waggershausen nel brano Zu nah am Feuer e poi canta con Battiato ne I treni di Tozeur, presentato all’Eurofestival dove arriva quinto. Paradossalmente, è più famosa all’estero che in Italia.

Nel 1986, salutato definitivamente Battiato, Alice decide di volare con le proprie ali. Pubblica l’album Park Hotel, primo frutto del sodalizio artistico e personale con Messina, con musicisti di fama internazionale come Tony Levin, Phil Manzanera e Jerry Marotta. Uno dei singoli è Nomadi, scritto da Juri Camisasca, anch’egli compositore del giro di Battiato. L’album entra nelle top 20 di paesi europei come Austria, Svizzera, Finlandia e Svezia, oltre alla solita Germania.

L’anno dopo pubblica la raccolta Elisir (premio della critica tedesca) con due inediti e brani riarrangiati e poi comincia ad affrontare un repertorio sempre più colto, eseguendo in concerto con il pianista Carlo Fedrigotti brani di Satie, Fauré e Ravel. Ne nasce l’album Melodie passagére (1988).

Nel 1989 pubblica Il sole nella pioggia, lavoro che apre ad una dimensione maggiormente spirituale grazie all’apporto di Camisasca. Oltre al brano omonimo, spiccano Tempo senza tempo, L’era del mito e Anìn à gris, una poesia in lingua friulana di Maria Grazia Di Gleria musicata da un giovanissimo Marco Liverani, omaggio al Friuli dove si è trasferita e vive tuttora. Visioni è il primo singolo estratto dall’album, a cui partecipano musicisti come Paolo Fresu, Steve Jansen e Richard Barbieri (Japan), Dave Gregory degli XTC e Jon Hassell. Inoltre, Alice duetta con Peter Hammill nella conclusiva Now and Forever e il disco resta in classifica per settimane.

Alice è ormai lontana dalla canzone pop, i suoi lavori si fanno sempre più raffinati. Nel 1992 esce l’ermetico e maturo Mezzogiorno sulle Alpi che contiene La recessione, un testo di Pier Paolo Pasolini musicato da Mino Di Martino. Vi collaborano Danny Thompson, Gavin Harrison e Jakko Jakszyk dei King Crimson. Il singolo di lancio è In viaggio nel tuo viso che presenta al Festival Bar. Segue un lungo tour europeo.

Nel maggio del 1994 tiene alcuni concerti con l’orchestra sinfonica Arturo Toscanini eseguendo composizioni di Ravel, Fauré, Ives, Montsalvage e altri. Il progetto, chiamato Art&Decoration non sfocia però in un diventato un disco. Lasciata la EMI che aveva pubblicato un remix non autorizzato di Chan-Son Egocentrique, approda alla WEA e incide l’album Charade (1995), ancora sulla linea dei precedenti, caratterizzato da testi introspettivi e musicisti importanti: di nuovo Fresu, poi Trey Gunn, Steward Gordon e il California Guitar Trio.

E’ del 1996 la sua tournée europea in cui è accompagnata da Mick Karn e Steve Jansen, Robby Aceto e Ben Coleman. Nello stesso anno collabora come interprete e coautrice all’album d Gunn, The Third Star e nel 1997 partecipa al disco Metallo non metallo dei Bluvertigo cantando in Troppe emozioni. L’anno dopo intraprende una svolta elettronica con l’album Exit e Open Your Eye, cantata in duetto con Skye dei Morcheeba in un videoclip girato a Londra da Nick Small. Subito dopo nasce il progetto God Is My Dj, dedicato alla ricerca del sacro nella musica, comprendente anche canzoni di Battiato e presentato con concerti nelle chiese. L’album omonimo viene pubblicato nel 1999.

Alice torna a Sanremo nel 2000 con un brano di Camisasca, Il giorno dell’indipendenza, ma arriva solo nona. La canzone viene inclusa nell’album Personal Juke Box, insieme a due inediti e a successi riarrangiati, tra cui Chanson Egocentrique insieme ai Bluvertigo. Dal vivo, nel 2002 nasce un progetto incentrato sull’importanza della parola e dalla poesia che getta le basi per l’album successivo. Viaggio in Italia, pubblicato nel 2003, è un omaggio ai grandi cantautori come Battiato e Guccini, Dalla e Gaber, De Gregori e Fossati, De André e Battisti. Partecipa al progetto degli Zerouno cantando nel brano Sospesa e tra il 2006 e il 2008 intraprende il tour Lungo la strada in cui pone l’attenzione su temi come l’amore, la guerra, la ricerca di se stessi e la poesia e la fede. Nel marzo 2009 esce con lo stesso nome il suo primo album dal vivo e nello stesso anno, il 21 giugno, prende parte insieme ad altre artiste italiane al concerto benefico Amiche per l’Abruzzo in favore dei terremotati allo stadio Meazza di Milano. Sempre in quell’anno riceve il premio “Mia Martini” e collabora con Claudio Baglioni all’album Q.P.G.A. con la canzone Una storia finita.

Occorrono ben quattordici anni, nel 2012, per arrivare ad un nuovo disco di inediti. Samsara viene anticipato dal singolo Nata ieri, scritto da Tiziano Ferro che definisce Alice “Un emblema di stile e di integrità. E’ un esempio di come ci si dovrebbe comportare quando si fa musica: seguendo istinto e passione, assecondando i propri tempi e le proprie sensibilità”

E Alice li asseconda, i suoi tempi. Dopo due anni pubblica Weekend, ma poi ce ne vorranno otto per giungere al finora ultimo Eri con me (2022). Nel frattempo partecipa come special guest ai concerti di Battiato e Antony con la filarmonica Arturo Toscanini che sfoceranno nell’album Del suo veloce volo (2013) e duetta con Luca Carboni nell’album Fisico&Politico per i trent’anni di carriera del cantautore in Farfallina.

Il 19 e 20 gennaio 2014 al Teatro Comunale di Bologna interpreta La ragazza dall’orecchino di perla di Marco Goldin su musiche di Battiato insieme a Francesca Michelin e poi partecipa al concerto benefico di Paolo Fresu Sardegna chi-ama a favore delle scuole alluvionate, cantando Madre notte e Prospettiva Nevski. Compare anche nell’album di Mario Venuti Il tramonto dell’occidente con il brano Tutto appare.

Nel 2016 torna in tour con Battiato e l’Ensemble Symphony Orchestra, tra esibizioni singole e duetti (E ti vengo a cercare, Sentimento nuevo, I treni di Tozeur), registrando spesso il tutto esaurito. Ne viene tratto il cd-dvd Live in Roma. Tra il 2018 e il 2019 riprende il tour di Viaggio in Italia, aggiungendo nuovi brani e toccando anche la Germania, con date a Mannheim, Dusseldorf e Monaco.

Eri con me viene pubblicato nel 2022, dopo la morte di Battiato. Nel disco Alice interpreta sedici brani di Franco insieme al pianista Carlo Guaitoli e ai solisti filarmonici Italiani

Alice è un’artista completa ed autentica, forse troppo spesso sottovalutata, capace di eleganza pop e colta raffinatezza. Voce inconfondibile, ha scritto alcuni capitoli fondamentali della storia della canzone italiana, facendosi apprezzare da un pubblico internazionale. La sua dimensione supera i confini del paese di origine, come Paolo Conte ha esportato la nostra musica in contesti più ampi. E’un’ autrice notevole e potente, capace di introspezione e tuttavia di comunicare temi importanti che fanno parte, da sempre, dell’esistenza quotidiana.

(la foto di Alice è di Cristina Paesani/Flavio Francescangeli)

ascolti

  • Alice (1981)
  • Il sole nella pioggia (1989)
  • Mezzogiorno sulle Alpi (1992)
  • Viaggio in Italia (2003)
  • Eri con me (2022)

parole

  • Alice e Francesco Messina – L’unica via d’uscità è dentro (2024)

visioni

  • Live in Roma (dvd, 2016)

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