Perry Farrell: la follia funk metal, il carisma, il caos organizzato e quel vizio di Jane…

Un giornalista- surfista che diventa agitatore di masse, ideatore e organizzatore di raduni oceanici come i vari Lollapalooza che hanno rinverdito in epoca recente i fasti di Woodstock e, soprattutto cantante, con i Jane’s Addiction, gruppo seminale della scena funk metal losangelina. Perry Farrell è un multiforme ingegno dalle molteplici espressioni, abile uomo di marketing per se stesso e artista poliedrico, frontman carismatico dotato di una voce singolare e incisiva, anche se a tratti può ricordare quella di un adolescente isterico. Prima con i Jane’s Addiction e poi con i Porno For Pyros e ancora con i JA, ha tracciato strade di creatività folle che sono stati in molti a seguire. E ha scritto anche bellissime e potenti canzoni, con testi di autentica poesia sulle orme di Jim Morrison.

Perry Bernstein nasce nel Queens a New York il 29 marzo 1959. Suo padre era un gioielliere e la madre si suicidò quando lui aveva quattro anni, fatto che incise non poco non solo sulla sua infanzia ma pure nella vita artistica adulta. Cambiò nome in Farrell in omaggio al fratello maggiore ma anche per un’assonanza con peripheral, periferico, marginale. Dopo la morte della madre, padre e figli si trasferiscono a Miami. Ma Perry a 17 anni scappa di casa, fugge in California dove inizia a praticare il surf anche come filosofia di vita. Voleva diventare attore, poi abbandonò l’idea anche se nel 1986 diresse un documentario, Soul Kiss e nel 1992 il film sperimentale Gift.

Dopo aver fatto lavori saltuari e scritto articoli per riviste rock, appassionandosi anche alla pittura, inizia a cantare in playback nei locali pezzi di Frank Sinatra e David Bowie con travestimenti ingegnosi. Ma i suoi interessi musicali sono per Led Zeppelin, Rolling Stones, Joy Division, Stooges e Doors. Negli anni Ottanta, questo significa praticamente emarginarsi. Nel 1983 si unisce al gruppo goth Psi-Com come cantante, la band pubblica un ep omonimo l’anno dopo, poi i componenti diventano hare krishna e il combo si scioglie. Nel 1985 l’incontro decisivo con il bassista Eric Avery e la volontà di formare un gruppo che si chiamerà Jane’s Addiction. A loro si uniscono il chitarrista Dave Navarro e il batterista Stephen Perkins e il gioco è fatto. Il nome è un omaggio ad un’amica di Perry, purtroppo morta di overdose, che avrà un ruolo determinante nella canzone più famosa del gruppo, Jane Says.

Con una miscela fantasiosa ed eccitante di funk, metal, rap e richiami a Led Zeppelin, Lou Reed e Doors, il gruppo diventa presto una leggenda a Los Angeles. Pubblicano tre dischi, il primo omonimo (1985), sostanzialmente un live, poi Nothing’s Shocking (1988) e Ritual de Lo Habitual (1990) che definiscono la formula eterogenea del loro sound. Jane Says, presente sui primi due album in differenti versioni, è la loro canzone-simbolo, un brano venato di hard rock e spleen loureediano, racconto romantico di tossicodipendenza e prostituzione che colpisce al cuore l’immaginario di molti fans. La musica è un mix sulfureo e romantico di hard rock, funk, stregoneria e psichedelia, sesso libero e ritmi tribali. Dal vivo, un’esperienza sonora devastante.

Nel 1991 però, al culmine del successo, i Jane’s Addiction si sciolgono, soprattutto per dissapori tra Farrell e Avery. Ma prima, Perry ha l’idea del Lollapalooza, una carovana musicale itinerante che prevede anche spettacoli di danza e commedie teatrali. E la mette subito in pratica. Alla prima edizione partecipano i Jane al passo d’addio, Siouxsie and the Banshees, Nine Inch Nails, Ice-T, Violent Femmes, Rollins Band, Fishbone e Living Colour tra gli altri. Fino al 1997 ospiterà anche tutte le band emergenti tra punk e grunge, Nirvana compresi poi, dopo una pausa, tornerà nel 2003 con i riformati Jane. Il tour però incontra una scarsa vendita di biglietti e nel 2004 sarà sospeso per poi tornare nel 2005 al Grant Park di Chicago in sede fissa, il 23 e 24 luglio quando Farrell ha già ceduto i diritti ad una società. Dal 2011 il festival si è spostato in Sudamerica, tra Cile, Argentina e Brasile.

Musicalmente, Perry aveva fondato nel 1992 i Porno for Pyros insieme a Stephen Perkins e Mike Watt. Pubblicano solo due album, il primo omonimo nel 1993 e God Good’s Urge nel 1996 e quindi si sciolgono non senza aver galvanizzato la folla infangata di Woodstock 94. Nei PfP Farrell riprendeva le sonorità dei Jane’s Addiction spostandole verso un versante mistico-orientale, affascinato da discipline spirituali.

I Jane’s ricompaiono nel 1996 con alcuni concerti. Al posto di Avery (che rifiuta) c’è Flea dei Red Hot Chili Peppers. Alcune delle esibizioni sono immortalate nella raccolta I-it’s my Party he ripercorre la storia del gruppo. Anche Farrell fa uscire una sua antologia, Rev nel 1999 e poi nel 2001 il suo primo lavoro solista, Songs Yet To be Sung, ispirato nei testi dalla mistica ebraica, dalla Cabala e dal… Giubileo cattolico di quell’anno, in una sorta di sinestesia filosofico-religiosa. Musicalmente, il disco spinge tra elettronica e psichedelia, sonorità arcane e misteriose.

Nel 2003, quasi a sorpresa, esce un nuovo album dei Jane’s Addiction, Strays, caratterizzato da un suono vigoroso e psichedelico che riporta il gruppo al centro dell’attenzione, ormai catalizzata da altri gruppi come Red Hot Chili Peppers, Faith No More, Nine Inch Nails e Linkin’Park. Ma è una parentesi breve: l’anno seguente Farrell fonda i Satellite Party insieme a Nuno Bettencourt degli Extreme anche se il primo ed unico album, Ultra Payloaded, viene pubblicato solo nel 2007

Due anni dopo i Jane’s Addiction si riformano e stavolta nella formazione originaria con Avery che vince le sue riluttanze. Nel 2011 esce The Great Escape Artist, a tutt’oggi l’ultimo lavoro, più frammentario e meno riuscito del precedente che comunque contiene pezzi validi come Underground

Nel 2019 Farrell pubblica il suo secondo album solista, Kind Heaven e ad oggi è l’ultimo lavoro discografico di cui si ha notizia.

https://www.youtube.com/watch?v=sb3FJdRk-tI

La band, abbastanza a sorpresa, è tornata in tour tra Australia, Cile e Brasile, con Smashing Pumpkins e Amyl and the Sniffers, ma senza Navarro, sostituito da Josh Klinghoffer mentre Eric Avery è della partita. Da pochi giorni è stato annunciato che il tour europeo 2024 toccherà anche l’Italia, a Lido di Camaiore il 14 giugno, insieme a Dinosaur Jr. e Sleaford Mods.

Il vizio di Jane torna sul palcoscenico ed è pronto a dare nuovamente spettacolo (nel 2020 Perry si è fatto rimettere a posto chirurgicamente due vertebre) anche se i gusti del pubblico sono cambiati e all’orizzonte sono apparse nuove stars. Con alti e bassi, tra scioglimenti e riunioni, i Jane’s Addiction (insieme ai primi Lollapalooza che scrissero veramente la storia della cultura underground negli anni Novanta) restano la creatura più riuscita del poliedrico Farrell che nel frattempo si è dedicato con ottimi risultati anche alla scultura, esponendo in varie importanti gallerie. Per chi volesse approfondire il Farrell extra-Jane, nel 2021 è stato pubblicato un costoso cofanetto di nove vinili che comprende anche l’ep degli Psi-Com.

Una presenza magnetica sul palco, show multicolori e trasgressivi, spesso in (ridotto) abbigliamento femminile si accompagnano ad una musica meticcia, potente e sconvolgente, con testi poetici e di notevole profondità. Sotto i lustrini e gli ammiccamenti sessuali (come ai tempi del glam) a piene mani, insomma, c’è di più. E i Jane restano uno dei gruppi più amati della storia recente, veri capiscuola spesso malamente imitati.

ascolti

  • Jane’s Addiction -Nothing’s Shocking (1988)
  • Jane’s Addiction – Ritual de lo Habitual (1990)
  • Jane’s Addiction -I-It’s my Party (1996)
  • Jane’s Addiction -Strays (2003)
  • Kind Heaven (2019)
  • The Glitz; The Glamour (2021)

visioni

  • Soul Kiss, di Perry Farrell (documentario, 1986)
  • Gift, di Perry Farrell (film, 1992)

parole

  • Dave Thompson – Perry Farrell: the saga of a Hypester (1996)
  • Brendan Mullen – Whores: an oral biography of Perry Farrell & Jane’s Addiction (2006)

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