Billy Cobham, Dee Dee Bridgewater, Mary Halvorson e Monty Alexander. Quattro assi spiccano nel mazzo di Bologna Jazz Festival 2025 che, comunque, di carte da mettere sul tavolo ne ha parecchie. Tanti concerti, per più di un mese, dal 9 ottobre al 16 novembre, distribuiti anche nel territorio vicino tra Ferrara e Forlì che pescano tra jazz tradizionale, avanguardia e musica contemporanea, come è da anni nello spirito della rassegna bolognese, presieduta e diretta artisticamente da Francesco Bettini. Il segno grafico del festival è affidato all’illustratrice Sarah Mazzetti mentre l’ufficio stampa è curato come sempre dal provvido Daniele Cecchini.
Billy Cobham, grande batterista e venerato maestro, arriva al Teatro Celebrazioni il 23 ottobre con la sua Time Machine, sestetto di musicisti anche italiani. Da Miles Davis alla Mahavishnu Orchestra di John Mc Laughlin e ai progetti solisti, Cobham è sempre stato una figura di riferimento per il jazz rock che poi abbiamo chiamato fusion. Un concerto che promette tecnica e spettacolo, con uno dei migliori musicisti di un’epoca leggendaria ancora in circolazione .
Già 28 ottobre tocca a Mary Halvorson, chitarrista statunitense, con il suo sestetto Amarillys all’Unipol Auditorium. Da artista di culto, la Halvorson è passata rapidamente a vera e propria icona della musica più libera da schemi precostituiti, tanto da vincere per tre anni consecutivi, dal 2017 al 2019 e poi ancora nel 2023 e 2024 il referendum di DownBeat come miglior chitarrista.

“We exist!”, noi esistiamo, è il grido di guerra che la cantante Dee Dee Bridgewater lancerà il 4 novembre al Teatro Manzoni in compagnia di altre singers di caratura internazionale, nella riscoperta di protest songs che affrontano il tema della condizione femminile nel tempo. Una serata all’insegna dell’arte e dell’attivismo, con una leggenda del jazz dalla vocalità poliedrica, raffinata e potente.
Iniezione di adrenalina, il 13 novembre con Monty Alexander, in trio all’Unipol Auditorium. Alexander è uno dei rari pianisti capaci di trasformare ogni esecuzione musicale in momento travolgente, tenendo l’ascoltatore col fiato sospeso in attesa della risoluzione delle sue volate sui tasti, facendo percepire istantaneamente le sue vivaci e solari origini caraibiche.

Due grandi batteristi sono quasi nascosti nel ricco programma di BJF. Al Naima di Forlì da non perdere Peter Erskine con Mike Manieri il 31 ottobre, mentre Bill Bruford (già con Yes e King Crimson, tra gli altri) sarà l’11 novembre al Torrione di Ferrara con il trio del chitarrista tedesco Pete Roth.
Il festival si apre il 9 ottobre al WP Store con il djset La Maquina Parlante di Matteo Scaioli, a base di 78 giri, grammofoni e hi-tech, poi il 10 e l’11 Joe Lovano e Flavio Boltro all’Auditorium Manzoni insieme all’Orchestra del Teatro Comunale presenteranno Jazz on Film con la musica di Vince Mendoza.
Come sempre il Bologna Jazz Festival coinvolge anche i numerosi live club della città. Tra le tante proposte, Franco D’Andrea e Roberto Gatto a Camera Jazz il 1 novembre, i Savana Funk alla Cantina Bentivoglio il 5 novembre, l’incontro generazionale tra Enrico Intra e Francesco Cavestri al Bravo Caffè il 26 ottobre, il jazz rap di Studio Morena il 6 novembre al Locomotiv, i Guano Padano con Asso Stefana al Binario 69, dove Guglielmo Pagnozzi tiene anche in cinque date un laboratorio sociale sull’afro beat. Tra gli altri workshop, quelli di Maria Pia De Vito che sarà anche protagonista di un omaggio a Joni Mitchell, con la Martini Big Band il 31 ottobre alla Sala Bossi del Conservatorio “G. B. Martini” e due giorni, prima, il 29 presenterà al Museo della Musica il suo ultimo progetto core/coração.

Interessantissime come sempre le lezioni-concerto Jazz Insight di Emiliano Pintori in collaborazione con il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica dal 5 novembre al 3 dicembre.
Rinnovata anche la collaborazione con la Fondazione MAST per due concerti nella futuribile fabbrica della conoscenza industriale: un solo del pianista brasiliano Amaro Freitas (10 novembre) e lo stellare quartetto del pianista Aaron Parks (il 14).
Il cartellone completo su www.bolognajazzfestival.it





