Express Festival Bologna: musica del nostro tempo con Alfa Mist, Nils Frahm e altro ancora

L’Express Festival curato da Locomotiv Club porta anche quest’anno a Bologna musica di qualità nel segno della contaminazione e delle proposte più interessanti in campo internazionale. Dagli I Hate My Village in prima nazionale a Nils Frahm agli Irreversible Entanglements, una settimana intensa con due esclusive nazionali (Alfa Mist e Willie J Healey) fra il Locomotiv di via Serlio e il Teatro Duse.

La rassegna sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna si apre con gli italianissimi I Hate My Village, in due date al Locomotiv, il club della loro etichetta, il 22 e 23 maggio. La superband formata da Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena) presenta il nuovo album Nevermind the Tempo. “E’un disco sgrammaticato che non cerca nessuna grammatica” dicono gli autori, affascinati dal suono dell’Africa (Viterbini e Rondanini sono stati in tour con Bombino e Rokia Traoré) e portatori di un suono che non ha frontiere né etichette di alcun genere, un mondo sempre diverso da esplorare, imprevedibile e liberatorio.

Spesso definito “l’artista preferito del tuo artista preferito”, Willie J. Healey arriva al Locomotiv il 24 maggio dopo aver conquistato l’apprezzamento di Alex Turner degli Arctic Monkeys, Joe Talbot degli Idles e della mitica Florence Welch di Florence + The Machine (che ha supportato nel tour autunnale) con il suo secondo album Twin Heavy. Ora il cantautore dell’Oxfordshire sbarca in Italia per l’unica data nel nostro paese con il terzo lavoro soul funk Bunny che ondeggia tra Sly & the Family Stone, il Philly Sound, il Beck di Midnite Vultures e un tocco di Outkast. Ma soprattutto David Bowie che ha folgorato il nostro con il suono del poco conosciuto The Gouster, una gemma del Duca Bianco che ha visto la luce solo nel 2016.

Il 28 maggio ci si sposta al Teatro Duse, sala-gioiello cittadina, per Nils Frahm, pianista, compositore e produttore di Berlino che si approccia ad uno strumento antico con sensibilità moderna e anticonvenzionale, spostandosi fra trame ambient ed elettronica atmosferica. Il risultato sono concerti-performance estremamente suggestivi e affascinanti, che registrano sempre il tutto esaurito. Il suo ultimo album, Day, uscito il 1 marzo, contiene sei tracce di piano solo che guidano verso una sensazione di pace interiore. Frahm è artista che invita alla calma, contro il logorio della vita moderna: nel 2022 ha pubblicato con Music For Animals, un disco-fiume della durata di oltre tre ore (!) che propone un’esperienza immersiva, meditativa e coinvolgente.

E ancorail 29 maggio, in collaborazione con Bologna Jazz Festival, si esibirà al Locomotiv un altro pianista, Alfa Mist, segnalato come una delle novità più interessanti del nu jazz internazionale. Alfa Sekitoleko, nativo dell’East London, è un rapper diventato pianista mentre cercava materiale per i suoi campionamenti, esplorando il jazz del passato per rileggerlo in un contesto decisamente moderno. L’ultimo album Variables scivola dal jazz al r&b all’hip hop in equilibrio tra accessibilità e sperimentazione, denunciando nel contempo pregiudizi ingiusti, le limitazioni opprimenti e le continue difficoltà affrontate dai giovani neri britannici ““Trauma quotidiano, normalizzato – tre opzioni: musica, sport o crimine”, rappa su un ritmo languido di sintetizzatori che contrasta il suo sdegno lirico.

Alfa Mist si è esibito con successo quest’autunno al Locomotiva, sempre nell’ambito di Bologna Jazz Festival. Per chi se lo forse perso, un’occasione imperdibile per recuperare.

Si chiude il 30 maggio al Locomotiv, sempre in collaborazione con BJF, con gli Irreversibile Entaglement, collettivo avant (free) jazz formato dalla poetessa Camae Ayewa (Moor Mother), dal bassista Luke Stewart, dal trombettista Aquiles Navarro, dal Keir Neuringer e dal batterista Tcheser Holmes. Il quintetto ha pubblicato quattro album, l’ultimo dei quali (Protect Your Light) è uscito lo scorso settembre per la Impulse. Propone una formula ben radicata nella tradizione della black-music (da Gil ScottHeron ad Amiri Baraka) e del free jazz anni ‘60 e ‘70 in cui la musica sostiene e intreccia uno spoken word incentrato su temi di pressante attualità legati alla discriminazione della comunità afroamericana. Ne esce un connubio tra roots e avanguardia, reso ancora più efficace dal recitato di Camae Ayewa/Moor Mother, tra le personalità più originali e potentemente creative della musica di oggi.

Con cinque proposte ben assortite, l’Express Festival si conferma come una delle rassegne più stimolanti nel panorama italiano, consentendo di apprezzare quanto di interessante si muove sulla scena internazionale.

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