Richard Betts, il Ramblin’Man che ha fondato il suono Allman e raccolto l’eredità di Duane

Con Richard Betts se ne va un altro pezzo importante di uno dei più grandi gruppi della storia del rock, the Allman Brothers Band. “Dickey” raggiunge dopo più di mezzo secolo il compagno di duelli chitarristici Duane Allman con cui tornerà a fare coppia nell’alto dei cieli e Gregg, scomparso nel 2017. E’ nell’ordine delle cose, ma fa male vedere andarsene ad una ad una menti e anime che hanno rallegrato la nostra vita di ascoltatori.

Forrest Richard Betts è nato a West Palm Beach (Florida) il 12 dicembre 1943 e fin da giovane aveva collaborato con Duane, studiando armonie e contrappunti che li hanno portati a riscrivere il ruolo dei chitarristi rock, con continui scambi tra ritmica e solista. Nel 1969 insieme ai fratelli Allman fonda la band ottenendo il successo che sappiamo e scrive e canta l’hit Ramblin’ Man dall’album Brothers and Sisters del 1973 per assumere un ruolo sempre più crescente nella leadership del gruppo, talvolta in contrasto con Gregg.

Betts si è preso sulle spalle tutto il peso della band dopo lo sbandamento derivato dalla morte repentina di Duane, portato via da un incidente motociclistico a 24 anni nel 1971, seguito purtroppo un anno dopo dal bassista Berry Oakley, sempre in moto e curiosamente a poca distanza dallo stesso luogo fatale. Gregg aveva preferito dedicarsi alla sua attività solistica, pubblicando il doppio live Gregg Allman on Tour (1974) ma, quasi a sorpresa la band, dopo tante voci di scioglimento, era tornata insieme nel 1975 con l’album Win Lose or Draw. Dickey si assumeva l’egemonia chitarristica virando spesso verso l’amato country rock (Just Another Love Song e Louisiana Lou) senza per questo rinunciare alle jam quasi jazzistiche (High Falls) mentre l’ingresso di un bravo tastierista come Chuck Leavell consentiva a Gregg di dedicarsi spesso alle corde, acustiche ed elettriche, oltre che all’organo hammond.

Il ruolo di Duane sarebbe stato via via assunto da altri, da Dan Toler a Warren Haynes dei Gov’t Mule, ma Betts rimaneva il perno chitarristico della band, uno dei cardini di un’eccezionale impalcatura sonora. Una presenza che ha portato il gruppo, tra alti ed inevitabili bassi, a superare quasi il mezzo secolo di carriera, nelle sue varie incarnazioni, facendone la prima jam band della storia con un suono inimitabile quanto imitato.

Anche Richard Betts non ha rinunciato ad una propria attività solista, lontano dalla ditta Allman nelle numerose pause del gruppo. Ha pubblicato quattro album a suo nome, partendo da Highway Call (1974) fino a Let’s Get Together (2001) dando vita anche ad un proprio gruppo come i Dickey Betts Great Southern, autori del disco omonimo (1978) e di Atlanta’s Burning Down (1979). Durante un’altra pausa con gli Allman, aveva fondato nel 1982 insieme a Jimmy Hall, Chuck Leavell e Butch Trucks il supergruppo BTLH che però, malgrado le grandi performances dal vivo, non ottenne mai un contratto discografico finendo per sciogliendosi nel 1984.

Ma il suo nome resta indissolubilmente legato alle magnifiche imprese dell’Allman Brothers Band, con cui ha inciso undici album, l’ultimo dei quali è Where it All Begins del 1994, oltre naturalmente al mitico live At Fillmore che resta un monumento alla sua perizia chitarristica con brani come In Memory of Elizabeth Reed o Whippin’ Post, lunghe cavalcate a due insieme a Duane e con il cappello da cowboy ben calcato sulla testa.

Nel 2000 è stato allontanato dalla band per la sua crescente predilezione verso alcool e droga e, malgrado si fosse ristabilito, non ha mai più fatto parte delle successive reunion della band (sciolta nel 2014) fino alla morte, avvenuta il 18 aprile 2024. Il batterista Jaimoe Johanson (1944) resta così l‘unico membro fondatore degli Allman ancora in vita.

Richard Betts ha avuto meno luce sotto i riflettori dei più famosi fratelli titolari del nome in ditta, ma senza di lui gli Allman non sarebbero stati quello che sono stati. Il suo stile era tradizionale e innovativo, fantasioso. Brani come Blue Sky e Jessica (dedicata alla figlia piccola) o la chilometrica Mountain Jam rimarranno a lungo nella memoria, anche adesso che lui se n’è andato a vagabondare per sempre nelle praterie, da bravo Ramblin’ Man.

(la foto di Dickey Betts è di Frank Micelotta)

ascolti

  • Allman Brothers Band – The Allman Brothers Band (1969)
  • Allman Brothers Band – Live at Fillmore (1971)
  • Highway Call (1974)
  • Allman Brothers Band – Win Lose or Draw (1975)
  • Allman Brothers Band – Where It All Begins (1994)
  • Let’s Get Together (2001)

parole

  • Mauro Zambellini – Allman Brothers Band. I ribelli del Southern Rock (2021)

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