Non sono rimasti delusi i fan – I Devoti – dei Depeche Mode, accorsi al palazzetto Inalpi Arena di Torino per uno dei tre concerti previsti dalla band in Italia. Il Memento Mori World Tour ha infatti registrato il Sold Out nel nostro paese, due concerti a Milano e uno a Torino, grazie alla sapiente miscela di emozioni contrastanti ma indispensabili le une alle altre. La semi-oscurità lascia spazio alla gioia si vivere, l’energia e il respiro a pieni polmoni allontanano malinconia e impasse. Gruppo apripista i Deeper, band americana indie rock formatasi nel 2014 come band surf e dream pop.
Ecco come il performante Dave Gahan si propone nel corso di questo spettacolo musicale: a partire da My Cosmos is Mine, brano di apertura, nelle due ore o poco più di performance è tutto un susseguirsi di piroette, evoluzioni, rotazioni di bacino, assemblati da una voce forte e sicura priva di incertezze. The Cat, questo il soprannome dell’artista britannico scampato mille volte dalle fauci di sorella morte, trasmette energia e ne pretende altrettanta dal suo osannante pubblico. Che non aspetta altro che immolarsi nei brani epici del repertorio, Walking in My Shoes, Wagging Tongue, unico brano scritto con Gore, Never Let Me Down Again, Personal Jesus.
Le atmosfere create nel corso dello spettacolo esulano da colori, effetti speciali, baccano. Lo spettacolo sono loro, I Depeche Mode, e basta. L’inizio è minimalista, così come tutto il progetto, per sottolineare l’impronta green voluta dal frontman. Luci molto soffuse, la grande M che troneggia rendendo superflua la mancanza di decorazioni a effetto. Questo è il messaggio. Questa è l’indicazione che giunge da Memento mori, quindicesimo album in studio del gruppo, elaborato anche come chiave per metabolizzare la prematura scomparsa del tastierista e membro fondatore della band Andrew Fletcher. A lui è dedicato il brano Behind the Wheel.
Trovare il significato della vita per viverla appieno, senza però mai dimenticare il suo essere effimero, ecco cosa ci trasmette il chiaro-scuro emozionale sempre presente nel corso del concerto. L’assenza – presenza di Andrew si fa sentire, ma del resto questo è perfettamente in linea con la saga dei Depeche, sempre sul bilico e pronti a resuscitare più forti di prima. Martin Lee Gore si ritaglia un momento tutto per sé nel corso dello spettacolo. Nell’interpretare Home e Let Me Down Again, ci ricorda di avere ancora una gran bella voce e di sapersi muovere sapientemente sul palco. Così come non sono da meno gli altri componenti del gruppo, i turnisti (turnisti?) Peter Gordeno, tastierista e bassista, e Christian Eigner, batteria e tastiere.
Si chiude con Personal Jesus, ma il popolo brizzolato confluito nello spettacolo non se ne accorge. Nell’aria ancora tanta energia, adrenalina, sudore. Dave non si risparmia, ogni scusa è buona per rivolgere le mani al cielo e chiedere ancora linfa vitale. Non prima però di augurare un buon compleanno alla emozionata e incredula Francesca, indomita fan nelle prime file. Vogliamo trovare a tutti i costi un qualcosa di stonato in questa splendida serata? Fuori palazzetto non si sono contati gli accumuli scriteriati di plastica sotto le più disparate forme, bottigliette, piatti, bicchieri. Alla faccia degli encomiabili propositi green del gruppo.
Questa la track-list dello spettacolo
Speak to Me (registrata)
My Cosmos Is Mine
Wagging Tongue
Walking in My Shoes
It’s No Good
Policy of Truth
In Your Room
Everything Counts
Happy Birthday to You – Cover di Mildred J. Hill & Patty Hill
Precious
My Favourite Stranger
Strangelove
Home
Ghosts Again
I Feel You
A Pain That I’m Used To
Behind the Wheel
Black Celebration
Stripped
Enjoy the Silence
BIS
Waiting for the Night
Just Can’t Get Enough
Never Let Me Down Again
Personal Jesus