Musica e parole per raccontare di sé. Serata di “Racconti Erranti” alla Biblioteca Bassani di Ferrara, nel suo bell’auditorium, con Enrico Cipollini ed Ellen River, songwriters emiliani che con le parole si esprimono nella musica. Autori entrambi di diversi album, apprezzati anche all’estero, hanno scelto l’inglese perché le loro radici sono nel blues e nel folk, capisaldi della musica che chiamiamo Americana, come hanno spiegato nella chiacchierata condotta da Alessio Ragazzi, debitamente registrata su You Tube. “E poi perché – dicono all’unisono – siamo nati con quella lingua, più sintetica e facile da adattare alla musica”.
Con questa formula, i due hanno detto cose più interessanti e sincere che in qualsiasi intervista. A loro agio nella musica, sul palco, lo sono sembrati anche nelle parole con cui hanno raccontato la loro vita e la loro attività. I due loro ultimi lavori (Life per Ellen, Crossing per Enrico) nascono con l’elemento comune del dolore e della perdita, per diverse esperienze. Ma entrambi hanno voluto sottolineare come la sofferenza sia spesso fonte di ispirazione artistica. “Il mio disco è doppio, cosa che molti mi avevano sconsigliato di fare, ma avevo l’esigenza personale di far uscire tutte le canzoni che rappresentavano il mio essere in quel momento, con tutti gli aspetti positivi e negativi. Insomma, ci sono io”, ha detto Ellen.
Per Cipollini la morte del padre, avvenuta durante le registrazioni, ha rappresentato un momento di disorientamento, ma anche un turning point. “Finire il disco è stato un modo per superare la perdita, elaborare un lutto, riuscire a guardare avanti con fiducia”.
E poi, le canzoni. Sottratte alla veste più arrangiata dei dischi, con l’apporto di altri musicisti, rivelano, per voce e chitarra, l’essenza con cui sono state composte.
Cipollini è anche virtuoso di chitarra blues e slide, con il suo dobro dipinge pennellate dal sapore antico su testi che parlano di perdite e riconquiste, sconfitte e speranze, quasi un hobo del Terzo Millennio che segue la lezione di grandi bluesman acustici, tra Robert Johnson e Ry Cooder . Ellen River possiede una voce duttile ed armoniosamente folk. Sa anche spingere sull’acceleratore, come dimostra Life, ma per la serata si è mantenuta su toni più melodici e accorati.
Entrambi sono artisti unici ed autentici, compresi nella loro attività, ma anche capaci di scherzarci sopra, con ironia. “La musica la vedo come un ponte tra le persone, un linguaggio straordinario capace di accomunare, anche quella degli Abba che ascoltavo da piccola alla radio”, osserva Ellen. “Sono felice quando uno mi dice che le mie canzoni hanno significato qualcosa per lui. Però mi viene anche da dire: ma perché proprio io, con tanta musica che c’è in giro?”, ribatte Enrico.
Ma fare ancora cd, in mondo che va sempre più verso la musica liquida delle piattaforme?, pungola Alessio. “Credo sia l’unica maniera in cui voglio esprimere la mia musica. Oggi il digitale rende disponibile tantissimo materiale, ma con ascolti sempre più affrettati, distratti, frammentari. Mi piace l’idea di un disco in cui immergersi tutti insieme, come si faceva una volta, ho pensato anche al vinile, per quanto sono vintage. Non mi piace l’idea di caricare un brano chissà dove e aspettare che funzioni”, risponde Enrico.
Ellen: “Io il cd l’ho fatto addirittura doppio. Sarebbe stato strano fare uscire prima un disco e poi un altro, magari dopo un po’ di tempo, come mi suggerivano. Non sono un’ artista famosa, probabilmente ad aspettarlo ci sarei stata solo io. “E poi, in un cd hai la possibilità di inserire un libretto con i testi, di rendere merito a chi ti ha aiutato a realizzarlo. Spesso sul web ci sono solo i crediti degli autori, magari nemmeno giusti”, aggiunge Enrico.
Insomma, due musicisti tutt’altro che Helpless, indifesi, come hanno cantato alla fine insieme nel pezzo di Neil Young , cantautore che li accomuna anche nell’ispirazione. Con l’esperienza artistica e umana accumulata in anni difficili, hanno le carte in regola per andare ancora avanti. Walk On.
ELLEN RIVER – LIFE (2022)
ENRICO CIPOLLINI & The Skyhorses – Crossing (2020)