Singolare, per i tempi correnti, il modo scelto dai Magazzini Musicali per presentare il loro primo album, Lost in the Grandi Magazzini. Non un semplice concerto, ma un vero e proprio show teatrale con interventi e interferenze di attori e danzatori, andato in scena allo Spazio Centrale di Sondrio. I Magazzini sono un’interessante novità emersa negli ultimi due anni. Guidati da un musicista esperto come il batterista Ivan Romeri, i più giovani Andrea Bona (chitarra), Mirco Franchetti (tastiere) e Luca Agutoli (basso) abbattono barriere tra i generi con un sound strumentale di marca funk rock che non disdegna escursioni in altri territori, come il prog, la fusion e la world music.
Un inquietante personaggio a metà tra il Cappellaio Matto e il Joker di Batman (Francesco Cusini) introduce la serata che sarà commentata da Zino, sorta di cyborg mezzo uomo e mezzo carrello del supermarket spinto in scena da una provocante Veronica Ortiz. I musicisti vengono trattati come inetti (riferimento non troppo nascosto ai manager-burattinai), spesso interrotti da colpi di teatro tra un brano e l’altro. Sulla scena compaiono a sorpresa dervisci rotanti, alieni che trascinano ballonzolanti terrestri, danzatrici, guardie e ladri. C’è anche il netturbino (Davide Vinci) che, mentre ripulisce il palco dai rifiuti, trova nel bidone un sax baritono e inanella ribollenti duetti funk e r’n’b con il chitarrista Bona. La musica dei Magazzini è vitale e composita, sgorga spontanea richiamando grande sound marca seventies (Santana , Deep Purple e Traffic soprattutto) con le svisate hammond di Franchetti, Bona sorprende con una chitarra sognante in Fiaba (punteggiata dalle danze di una ballerina classica) che richiama Albatros dei Fleetwood Mac con Peter Green. Agutoli, giovanissimo ma già padrone del suo basso, è dotato di ritmo e groove, slappa a dovere.
Insomma, ci si diverte. Tra una frecciata ai fiori finti di Sanremo che piovono cartacei sul palco suscitando allergia in Zino, la critica a chi vuole incasellare la musica in generi (il netturbino appende etichette al collo dei musici), riferimenti bonariamente ironici alla cultura locale, spudorate vendite promozionali di cd e magliette sul palco, lo spettacolo coloratissimo ricorda certe ironie di Frank Zappa ai tempi delle Mothers of Invention, la musica dei Magazzini Musicali si ispira all’attitudine eterogenea di moderni eroi come i Calibro 35, sprizza energia sul pubblico. Che punteggia il tutto di applausi e alla fine esplode in inevitabile ovazione, mentre sul palco tutti i protagonisti si mettono a ballare insieme come se si fosse in Hair. A nessuno viene in mente di unirsi.
Il Magazzini Musicali show ha visto invece riuniti, seppure in forma diversa, i Dark Mirror, primo gruppo death metal di Cusini e Bona, insieme a Jack Pinna nei panni qui del poliziotto e Gabriele “Varis” Chiapparini (ora rapper con disco in uscita, Filottete) con la sua clownerie irrefrenabile. La passione per la musica continua, per altre vie, sempre nel segno dell’amicizia.
(le foto sono di Antonella Catalano)