Patti Smith, la poesia nel rock: innovatrice e aggressiva, lirica ed emozionante

Come Jim Morrison negli anni Sessanta, Patti Smith ha portato la poesia dentro il rock nel decennio successivo, sulla spinta innovatrice e aggressiva del punk, recuperando le radici e spingendosi in avanti. Oltraggiosa e irriverente, senza peli sulla lingua, ma anche lirica e commovente, Patti ha attraversato il suo tempo arrivando fino ad oggi, pubblicando album indimenticabili e altri meno, sempre mantenendo un alto livello in equilibrio tra musica e letteratura, scrivendo romanzi e saggi senza trascurare l’attivismo politico, figura di riferimento per tutto un rock al femminile, da Courtney Love a PJ Harvey, da Cat Power a Tori Amos fino a Florence Welch.

Patricia Lee Smith è nata a Chicago il 30 dicembre 1946, primogenita dei quattro figli (con Todd, Linda e Kimberly) di Beverly, cantante jazz e cameriera e di Grant, macchinista della Honeywell. La famiglia si trasferisce poi a Germantown (Philadelphia) e poi a Pitman e Deptford nel New Jersey. E’ in questo periodo che comincia ad avvicinarsi alla musica: Harry Belafonte e poi Bob Dylan. Nel 1964 si diploma alla high school ma, invece di proseguire gli studi, decide di andare a lavorare in fabbrica. Tre anni dopo, dà alla luce la sua prima figlia Jessica che però sceglierà di far adottare, dimostrando un carattere molto anticonformista per quei tempi.

A Manhattan, in quell’anno, conosce il fotografo Robert Mapplethorpe con cui avrà una relazione tormentata ma profondissima, tanto da definirlo “l’artista della mia vita”. In due hanno condiviso condizioni di estrema povertà e le foto da lui scattate sono diventate copertine dei suoi dischi. Nel 1969 è a Parigi con la sorella e comincia a lavorare come performer ed artista di strada, perfezionando la sua poesia, influenzata da Rimbaud, Baudelaire, Lou Reed e Jim Morrison. Tornata a New York partecipa alla colonna sonora di un film artistico di Sandy Daley con Mapplethorpe protagonista, recitando versi in forma di spoken word. Recita anche in Femme Fatale di Jackie Curtis e per tutto il 1970 lavora come performer, pittrice e scrittrice per la St. Marks Poetry Project, scrive anche testi anche per i Blue Oyster Cult (Debbie Denise, Baby Ice Dog) e articoli per Rolling Stone e Creem.

Ma è nel 1974 che entra decisamente nella musica, prima con letture di poesie accompagnate dal chitarrista/giornalista Lenny Kaye e poi con un Patti Smith Group formato dallo stesso Kaye, Ivan Kral al basso, Richard Sohl alle tastiere e Jay Dee Daugherty alla batteria. Registra con loro il suo primo singolo: sul lato A Hey Joe, classico di Billy Joe Roberts reso famoso da Jimi Hendrix su cui innesta versi dedicati a Patti Hearst e, sul retro, Piss Factory che racconta della vita in fabbrica e del desiderio di scappare via. Nello stesso anno partecipa all’album solo di Ray Manzarek The Whole Thing Started with Rock & Roll Now It’s Out of Control recitando versi di Jim Morrison nel brano I Wake Up Screaming.

E’ il 1975 quando esce il suo primo album, Horses, prodotto da John Cale che impressiona per la qualità poetica tra Bob Dylan e Jim Morrison, la sua voce ricca di passione e il rock elettrico sferzante di attitudine punk. La foto di copertina scattata da Mapplethorpe è una delle più iconiche della storia. Radio Ethiopia, il lavoro successivo (1976), non è accolto così bene, meno accessibile del precedente ma è con Easter (1978) che sfonda veramente: il disco contiene Because the Night, scritta da Bruce Springsteen, elegia della notte “che appartiene agli amanti” e diventa subito un classico. Wave (1979) ebbe minor risalto, ma comprende due brani caposaldo come Frederick (dedicato al chitarrista Fred “Sonic” Smith degli MC5 che sposerà dopo aver annunciato il ritiro dalle scene in un indimenticabile tournée italiana di quell’anno) e Dancing Barefoot. Sull’album, una scritta sotto la foto di Papa Luciani sottolinea che “la musica è riconciliazione con Dio”.

Patti Smith è sempre stata un’artista spiazzante. Considerata oltraggiosa e sulfurea, lei che aveva cantato “Gesù è morto per i peccati di qualcuno, non per i miei” all’inizio della sua cover di Gloria di Van Morrison, se ne esce con un inaspettato elogio della religione. E poi esce dal mondo della musica. Il periodo di silenzio in cui si dedica al matrimonio con Fred termina nel 1988, quando pubblica un album di transizione come Dream of Life che però contiene People Have The Power, diventato presto un inno alla consapevolezza e alla libertà. Deve anche però affrontare gravi lutti: nel 1989 muore Mapplethorpe, seguito poco dopo dal pianista Sohl, dal fratello Tod e sopratutto da Sonic che se ne va nel 1994. Il PSG è decimato, ma gli amici Michael Stipe dei REM e Allen Ginsberg la incoraggiano a tornare ad esibirsi, lei reagisce con forza e nello stesso anno va in tournée con Bob Dylan. Riesce anche a completare, nel 1996, l’album che aveva progettato con Smith. E canta con Stipe nel brano E-Bow The Letter, dedicato all’attore River Phoenix, scomparso tragicamente nel 1993. Stipe è stato profondamente influenzato da Patti: “Ho deciso che avrei fondato una band dopo avere ascoltato Horses”, disse una volta.

E’ comunque rientrata in pista a tutti gli effetti, frequenta palcoscenici di tutto il mondo e nel 1997 pubblica Peace and Noise, in cui affronta temi come l’invasione del Tibet, le morti di Ginsberg e William Burroughs, la ferita mai richiusa del Vietnam, la pace che non c’è. Dedica a Ho Chi Minh, suscitando non poche critiche, il suo album Gung Ho! (grido di guerra dei marines) del 2000, con due brani candidati ai Grammy come 1959 e Glitter in Their Eyes. Ma non abbandona la pittura, nel 2002 il Museo Andy Warhol di Pittsburgh ospita la sua mostra Strange Messenger.

Patti Smith ha attraversato vari decenni con un’attività intermittente che non le ha impedito di essere una presenza importante nella storia del rock. Artista a tutto tondo, attivista impegnata in cause fondamentali, maestra di pensiero controcorrente, autrice di libri e romanzi. Nel disco del 2004, Trampin’, compare anche la figlia Jessica. Tra i brani c’è Radio Baghdad in cui descrive una madre irachena che cerca di cantare una ninna nanna al figlio mentre cadono le bombe. Le guerre sono cambiate, ma Patti è sempre in prima linea. Nel 2006 pubblica Qana che racconta il bombardamento dell’aviazione israeliana sulla città libanese di Kana e Without Chains, sulla vicenda di Murat Kurnaz, cittadino turco nato in Germania e prigioniero a Guantanamo per quattro anni.

“Ho scritto entrambe le canzoni in risposta ad eventi dai quali mi sono sentita oltraggiata: vengono compiute ingiustizie contro i bambini mentre i giovani uomini e le giovani donne vengono incarcerati. Sono un’americana e le tasse che pago vengono utilizzate per finanziare paesi come Israele che bombardano inermi civili, in città come Kana. È terribile. È una violazione dei diritti umani” dichiarò a The Indipendent.

In occasione del trentennale di Horses (2005) era uscita una nuova versione del disco in due cd con l’originale rimasterizzato e una parte registrata dal vivo a Londra con una nuova band: a sostituire Sohl arriva Tony Shanahan (tuttora con lei sui palchi) che si affianca a Kaye, Dougherty, Tom Verlaine alla chitarra e Flea al basso. Nel 2006 Patti Smith suona gratuitamente a Piazza Castello a Torino durante le Olimpiadi Invernali e l’anno dopo entra, giustamente, nella Rock and Roll Hall of Fame. Patti è sempre affascinata dalla cultura e dalla musica italiana. Nel 2008 canta con Irene Grandi e Francesco Renga nel brano Birima, a sostegno del microcredito in Africa. Dopo un incontro di Emergency a Firenze, inizia a collaborare con il gruppo La Casa del Vento, registrando due brani (Semi nel vento e Ogni singolo giorno) ed effettuando concerti insieme, c’è un docufilm in proposito. Due anni dopo pubblica Just Kids, libro in cui racconta gli inizi newyorkesi e la sua relazione con Mapplethorpe, poi rieditato nel 2018 e appare nel Film Socialisme di Jean Luc Godard.

Nel 2011 Patti Smith torna a cantare con i REM in Blue, sull’album Collapse into Now, ultimo del gruppo ad oggi e compare in tv nella serie Law & Order. Non disdegna anche il Festival di Sanremo, dove nel febbraio 2012 duetta con i Marlene Kuntz su Impressioni di settembre della PFM e poi si lancia in Because The Night, ottenendo una standing ovation. Il 5 giugno di quell’anno viene pubblicato Banga, suo ultimo album finora, che ottiene buone recensioni. Sempre in quell’anno registra Capitol Letter per la colonna sonora del film Hunger Games e incide Io come persona (tradotta in I As a Person) di Giorgio Gaber sull’album-tributo Per Gaber…Io ci sono. Il 10 dicembre 2016 è lei a presentarsi sul palco dell’Accademia di Svezia per ritirare il Premio Nobel per la Letteratura in vece di Bob Dylan, il 3 maggio 2017 riceve la laurea magistrale ad honorem in lettere moderne dall’Università di Parma e il 28 novembre 2019 quella in lingue e letterature europee ed americane dall’Università di Padova, completando così il suo percorso culturale italiano.

Negli ultimi concerti, anche in Italia (il prossimo il 12 dicembre al Teatro Duse di Bologna), è accompagnata anche dal figlio Jackson.

Patti Smith ha esercitato un’ influenza enorme sul percorso di molti artisti, ricevendone diversi omaggi. Morrissey e Johnny Marr degli Smiths hanno rivelato che il loro brano The Hands that Rock the Cradle è un riarrangiamento di Kimberly dall’album Horses. Nel 2005 K.T Tunstall ha dichiarato che il suo singolo Suddenly I See è un tributo all’arte e all’influenza di Patti, mentre nel 2018 Florence Welch le ha dedicato Patricia sull’album High as Hope.

Quanto all’aspetto religioso, la ragazza irriverente cresciuta nel rigore dei Testimoni di Geova ha dichiarato di essersi interessata al buddismo tibetano fin da giovanissima perché “la loro missione era mantenere un flusso continuo di preghiere”” riconoscendo poi in età matura che “esistono parallelismi tra le religioni” e “i dogmi della fede sono leggi fatte dall’uomo, alle quali puoi decidere se attenerti o no”.

E, sulla sua partecipazione nel 2018 al Concerto di Natale in Vaticano, dietro invito di Papa Francesco: “È un concerto natalizio per le persone, e sarà trasmesso in televisione. Mi piace Bergoglio, sono contenta di cantare per lui. Chi mi critica per una frase di vent’anni fa è uno sciocco! Ho avuto un’influente educazione religiosa, tant’è che la prima parola sul mio primo LP è Gesù. Ci ho pensato molto. Non sono contro Gesù, ma avevo vent’anni e volevo fare i miei errori e non volevo che nessuno morisse per essi. Ora mi trovo alle spalle di quella ragazza di vent’anni ,ma sono cresciuta e mi sono evoluta”.

La migliore risposta ad ogni critica, da parte di Patti Smith, una donna che ha alle spalle esperienze forti, tra spiritualità e ricerca personale, figura indubbiamente carismatica nel territorio del rock e della poesia.

ascolti

  • Horses (1975)
  • Easter (1978)
  • Wave (1980)
  • Gung-Ho (2000)
  • Banga (2012)

parole

  • Babel (Newton Compton, 1978)
  • Poesie (Newton Compton, 1979)
  • Complete: canzoni riflessioni diari (Sperling & Kupfer, 2000)
  • Just Kids (Feltrinelli, 2010)
  • Dave Thompson – Patti Smith, danzando a piedi nudi (Odoya, 2013)
  • L’anno della scimmia (Bompiani, 2019)

visioni

  • Femme Fatale, di Jackie Curtis (1970)
  • Film Socialisme, di Jean-Luc Godard (2010)

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