Mark Allan, It’s (not) only rock and roll: le immagini del grande fotografo a Bologna

A Bologna fino al 10 settembre c’è It’s (not) only rock and roll: una mostra fotografica da non perdere, in quel gioiello del Museo della Musica di Strada Maggiore. Le immagini scattate da Mark Allan, fotografo ufficiale del Barbican Centre di Londra con trent’anni di carriera e centinaia di concerti alle spalle, ritraggono artisti celebri, da David Bowie a Lady Gaga, da Tina Turner ad Amy Winehouse, colti non solo in attitudine live, ma anche nel backstage e in momenti privati che li rendono ancora più autentici.

Il titolo dell’esposizione curata da Pierfrancesco Pacoda, giornalista e critico musicale, attivissimo in città con le sue molteplici iniziative, parafrasa dichiaratamente la classica track dei Rolling Stones che vide in una delle prime sessions anche i cori di David Bowie, come ha ricordato durante l’anteprima Jenny Servino, direttrice del Museo della Musica.

Tra le chicche, spiccano un ritratto in bianco e nero del grande e dimenticato Robert Palmer, voce soul ed eleganza assoluta, alcuni scatti di Prince, genio assoluto della musica capace di fondere i generi, Tina Turner ripresa durante un concerto a Mosca nel 1996 e un’immagine privata di Stevie Nicks nella sua casa californiana. Con garbo e gentilezza tutta inglese, il fotografo ha saputo cogliere anche l’intimità delle stars, instaurare rapporti di amicizia ma anche afferrare a dovere l’attimo fuggente come nel salto alla Pete Townshend di James Dean Bradfield, voce e chitarra dei Manic Street Preachers. “Sapevo che ne faceva diversi durante il concerto e ho atteso fino a che l’immagine nella mia mente non mi è sembrata soddisfacente per scattare”, ci ha detto.

Ancora, un Mick Jagger che stende le braccia come una dea Kali su Keith Richards e Ron Wood, ideale trimurti rolligstoniana, la maxifoto dei Kiss che accoglie il visitatore all’ingresso, ideale sfondo per selfie, Grace Jones in una posa insolita e sexy che è diventata il manifesto dell’esposizione.

La mostra unisce generazioni di musicisti dagli anni Sessanta in poi, nella convinzione, espressa dagli organizzatori, che la musica non abbia età e queste immagini iconiche possano attirare anche l’attenzione dei più giovani. In ogni caso sono istanti di storia quelli fermati dal fotografo, quasi secondo una linea di racconto che si esprime nel percorso “circolare” della mostra. Momenti importanti nel cammino del rock osservati e interpretati da Mark Allan che alla passione per il rock unisce quella per la classica e la danza, senza distinzione di genere. “Non amo le foto dell’artista con un microfono, mi piace raccontare la storia e l’ambiente che stanno dietro ad un concerto” E anche afferrare la volo la giusta occasione come quando a Roskilde chiese a David Bowie di posare con un secchiello pieno di sabbia che aveva intravisto sulla spiaggia, giocando come un bambino senza età.

L’esposizione, sostenuta da Hera come main sponsor e da ICO Magna Grecia di Taranto, dovrebbe essere la prima di una serie dedicata alla fotografia musicale, sempre progettate da Pacoda. Intanto, visitatela e ripercorrerete alcune tappe fondamentali della lunga strada del rock.

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