La stagione del Duse con Haber, Vukotic, Orsini e Dighero: innovazione e tradizione, classici rivisitati

Tra innovazione e tradizione, il cartellone di prosa del Teatro Duse di Bologna propone ben 14 titoli in abbonamento. Nella stagione, nomi di richiamo come Alessandro Haber e Alessio Boni, l’intramontabile Milena Vukotic e Umberto Orsini con Franco Branciaroli, Gabriele Lavia e tanti volti resi celebri dalla tv come Marina Massironi e Ugo Dighero, Emilio Solfrizzi e Gianfelice Imparato. Classici del teatro rivisti con una sensibilità contemporanea, come si conviene ai tempi ed una proposta anche musicale con i già annunciati live di Vinicio Capossela ed Elio e Le Storie Tese, Max Gazzè, la classica dell’ Orchestra Senzaspine e della Filarmonica Toscanini, i musical della Bernstein School.

Presentata nella stessa sala del teatro dal presidente del cda Walter Mramor insieme alla direttrice del settore cultura del Comune Giulia Boldrini, a Livia Amabilino dello stabile di Trieste, a Berto Gavioli del Michelangelo di Modena, a Stefano degli Esposti di Dems Teatro e al direttore organizzativo del Duse, Gabriele Scrima, la stagione 2023-24 inizia il 20 ottobre con Sonia Bergamasco ne La Locandiera di Carlo Goldoni nell’allestimento di Antonio Latella, primo testo nella storia del teatro con una protagonista femminile e si conclude il 12 aprile con Il Malloppo, black comedy di Joe Orton interpretata da Marina Massironi con Gianfelice Imparato e Valerio Santoro.

In mezzo, da segnalare Alessandro Haber, ideale interprete nevrotico per La coscienza di Zeno di Italo Svevo (3-5 novembre), Un curioso accidente, sempre di Goldoni con Gabriele Lavia (8-10 dicembre), l’Iliade di Omero riletta da Alessio Boni ne Il gioco degli Dei (12-14 gennaio), il 1984 di Orwell con Ninni Bruschetta, Giancarlo Commare e Violante Placido (19-21 gennaio)

E ancora, Emilio Solfrizzi ne L’anatra all’arancia, storia di amori e tradimenti con Carlotta Natoli e la regia di Claudio “Greg” Gregori (2-4 febbraio) , la straordinaria Milena Vukotic in un classico pirandelliano senza tempo come Così e se vi pare che nella versione di Geppy Gleijeses presenta anche ologrammi tridimensionali. La consueta versatilità degli amatissimi Oblivion è protagonista di Tuttorial, in cartellone dal 29 al 31 dicembre, antimusical carbonaro tra avanspettacolo e djset, ispirato alle ultime follie della civiltà digitale come il metaverso. Tullio Solenghi e Massimo Lopez, dichiarati ispiratori del collettivo, imperversano dal 16 al 19 novembre nel nuovo show Dove eravamo rimasti.

Particolare attenzione meritano Umberto Orsini e Franco Branciaroli ne I ragazzi irresistibili di Neil Simon (23-25 febbraio) con la regia di Massimo Popolizio, storia di una coppia di attori comici sul viale del tramonto (già bellissimo cult movie con Walter Matthau e George Burns), insolito ruolo per due attori drammatici ma poliedrici. Da segnalare, ancora, Ugo Dighero con Mariangeles Torres ne L’Avaro di Moliére ( 15-17 marzo) riletto dal brillante regista Luigi Saravo in una dimensione vicina al nostro quotidiano, tra smarthpone e diabolici spot pubblicitari che invitano Arpagone al consumo. Tratto da un libro di Paolo Rumiz, Il sogno di Istanbul con Maddalena Crippa e Maximilian Nisi (1-3 marzo) racconta un amore e un viaggio che diventa rito, scoperta, resurrezione

Sul fronte della musica, Vinicio Capossela, aficionado del Duse, il 6 e 7 novembre proporrà il suo live Con i tasti che ci abbiamo (dal titolo di una canzone dell’ultimo album) mentre Elio e Le Storie Tese presenteranno il 14 e 15 novembre il loro spettacolo Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo che ripercorre una carriera quasi quarantennale tra demenziale e pop. Il 2 novembre l’Orchestra Senzaspine (che festeggia il decennale) sarà sul palco con Sheherazade/Quadri da un’esposizione, dall’ 1 al 3 dicembre con Il Trovatore e il 26 e 27 con il tradizionale concerto di fine anno Bollicine.

Cartellone come sempre ricco e variegato, quello proposto dal teatro bolognese che conta oggi 1800 abbonati, è il più antico della città (si avvia a compiere i duecento anni) ed è frequentato da un pubblico sempre attento e caloroso, la vera risorsa di un’istituzione importante per Bologna, capace di superare difficoltà e rappresentare un’offerta culturale sempre importante.

Programma completo su www.teatroduse.it

Ti potrebbe interessare