Nile Rodgers, produttore e chitarrista Chic: l’anima funky di Bowie, Duran, Daft Punk

Chitarrista dall’inconfondibile grattìo funky, ma anche produttore sapiente che ha creato un autentico marchio di fabbrica, Nile Rodgers ha incrociato la sua strada con artisti di estrazione diversa, da Madonna a David Bowie, da Jeff Beck ai B52’s, dai Duran Duran ai Daft Punk. La sua capacità di creare hit è straordinaria, al pari della bravura di arrangiatore in sala di incisione. Quella di Rodgers è la vicenda di una macchina di successi, ma anche una storia interessantissima che ha lasciato tracce indelebili in quella di molti musicisti.

Nasce a New York, Lower East Side, il 19 settembre 1952 da Beverly Goodman (quattordicenne quando lo dà alla luce) e Nile Rodgers sr., ma il padre biologico, percussionista in gruppi afro-cubani, sparisce presto dalla circolazione. La madre si risposa con Bobby Glanzrock, beatnik laureato in filosofia, “più cool di Miles Davis” ma che ha una predilezione per l’eroina e lo inizia tredicenne alla droga. Richard Pryor, Thelonious Monk e Lenny Bruce vengono spesso a casa loro al Greenwich Village.

Prima di imparare la chitarra a sedici anni (con A Day in The Life dei Beatles), Nile si era dedicato al flauto e al clarinetto. Adolescente, suona con band africane, persiane, latine, jazz e boogaloo. Impegnato politicamente, spesso sottoposto a discriminazioni, diventa anche leader dalla sottosezione di Lower Manhattan delle Black Panthers, cone documentato nel film del 1999 Public Enemy.

Ma la sua strada è la musica. Nel 1965 suona nella band di Sesame Street (il Muppet Show) e poi in quella dell’Apollo Theatre di Harlem dove ha l’occasione di accompagnare gente come Aretha Franklin e Ben E. King con cui si innamora del r&b e i Parliament-Funkadelic di George Clinton che lo folgorano sulla via del funk.

Ha diciotto anni nel 1970 quando forma The Boys insieme al bassista Bernie Edwards, incontrato ai tempi di Sesame Street, un gruppo rock che poi diventerà Big Apple Band. Ma, nonostante gli apprezzamenti, non ottengono alcun contratto perché allora c’era il pregiudizio che i neri non potessero suonare il rock (e Jimi Hendrix e i Love allora?)

Nel 1977 quando a lui ed Edwards, caparbi nell’inseguire il loro sogno, si unisce il batterista Tony Thompson, nascono The Chic. Con successi come Le Freak che esplode come una bomba nell’estate di quell’anno, Everybody Dance e Good Times (campionatissima da artisti rap), innovano un genere come il r&b e spopolano in tutte la dance hall. E’ un funk orecchiabile e corposo, affidato a splendide voci femminili, elegante e sensuale. Ispirati dai Roxy Music, The Chic mettono a punto un suono che fonde jazz, soul e funk con melodie e testi di stampo europeo.

E’un successo enorme, tanto che la loro casa discografica Atlantic li invita a scegliere nel ricco catalogo altri artisti da lanciare. Optano per le Sister Sledge, gruppo femminile, per cui nel 1978 producono We Are Family che contiene due riempipista come la title-track e He’s the Greatest Dancer. E’l’epoca dello Studio 54, notti folli e cocaina a fiumi, eccessi e trasgressione sessuale, Rodgers aumenta la sua dipendenza da droga ed alcol senza che ciò influisca sulle sue capacità di sfornare hits.

Con Good Times la premiata ditta Rodgers&Edwards darà il via anche all’hip hop. Il brano, campionato dalla Sugarhill Gang diventa Rapper’s Delight e sfonda in classifica. Quella contagiosa linea di basso ispira anche John Deacon dei Queen a scrivere nel 1980 Another One Bites the Dust, uno dei loro pezzi migliori che contamina rock e rap. Anche l’hit dei Blondie, Rapture, è notevolmente influenzata dagli Chic

Ma l’epoca d’oro della disco volge al termine, la band si scioglie nel 1983 (poi si riformerà più volte) e intanto Nile e Bernie hanno creato un suono per cui si danno alla produzione, insieme e singolarmente. Rodgers avrebbe potuto diventare anche un cantante solista, data una voce niente male, ma ha in mente altre cose. Incide anche un album solo dal titolo Adventures in the Land of Good Groove.

Rodgers & Edwards nel 1980 producono l’album Diana per Diana Ross, tuttora il suo disco più venduto che contiene pezzi come Upside Down e I’m Comin’Out. Per Sheila B. & The Devotion scrivono il grande successo Spacer e lavorano anche con Debbie Harry per l’album KooKoo. Sono ormai una macchina da hit che non fallisce un colpo.

Nel 1983 avviene l’incontro di Nile con David Bowie, dapprima restio all’ascolto della prima demo di Let’s Dance (che darà il titolo al suo blockbuster assoluto) e poi sempre più convinto, mentre procede il lavoro di rifinitura. Nelle mani abili di Rodgers il brano diventa un pezzo strepitoso, ballabile e funky, esaltato dalle grandi qualità vocali del Duca Bianco e da un solo “parlante” di chitarra di Stevie Ray Vaughan. Le strade del rock negategli all’inizio si incrociano ora con quelle di Nile, produttore richiestissimo. Rodgers interviene anche su China Girl e Modern Love.

Lo cercano infatti, nell’anno orwelliano 1984, anche Madonna (per cui produce con Edwards i primi hit Like a Virgin e Material Girl) gli INXS (Original Sin) e i Duran Duran. Dopo aver riarrangiato The Reflex introducendo i primi campionamenti di voce, scrive per loro Wild Boys, che da noi in Italia diventa inno dell’importante movimento politico-filosofico dei paninari.

Ma il lavoro più significativo con Simon Le Bon e soci lo fa l’anno dopo producendo l’intero album Notorius, con la title-track che schizza al secondo posto nella Billboard Hot 100. In un concerto, Le Bon lo presenterà così: “Questa band ha superato un momento difficile. E’ probabile che non ce l’avrebbe fatta se non fosse stato per questo gentiluomo”. Con i Duran, Rodgers continuerà a collaborare saltuariamente, producendo nel 2004 l’album Astronaut in cui ritorna la formazione originaria. Indubbiamente una mano a diventare uno dei più famosi gruppi pop degli anni Ottanta, tuttora in attività, gliel’ha proprio data.

Produce nel 1985 anche dischi di Sheena Easton, Jeff Beck, Thompson Twins e Mick Jagger. Con Madonna e i Twins si esibisce al Live Aid, poi lavora anche con Steve Winwood (Higher Love)

Nel 1986 Rodgers produce l’album Inside Story per Grace Jones e l’anno dopo, sempre in cerca di qualcosa di nuovo, forma la band sperimentale Outloud con il tastierista francese Philippe Saisse che pubblicherà un solo album per la Warner, Out Loud.

Dopo una festa di compleanno del 1992 in cui Nile e Bernie suonano i vecchi successi degli Chic con Paul Shaffer alle tastiere e Anton Fig alla batteria davanti ad un pubblico estasiato, i due decidono di rimettere insieme la banda, aggiungono nuovo materiale e vanno in tournée per il mondo con successo ancora maggiore degli anni Settanta. Ogni tanto fa bene tornare sui propri passi. Nello stesso 1992, Rodgers produce l’album di esordio della cantautrice Patty Griffin, Living With Ghosts.

E’il 1996 quando Billboard lo omaggia, a ragione, del titolo di “primo produttore del mondo”. In quell’anno si esibisce con Edwards, Sisters Sledge, Steve Winwood, Slash e Simon Le Bon in una serie di concerti giapponesi che rievocavano la sua carriera. Purtroppo, al termine di un’esibizione al Budokan, Bernie Edwards contrae una grave polmonite che se lo porterà via poco dopo. Un colpo da cui Nile stenterà parecchio a riprendersi. Non era soltanto un partner musicale, ma un vero amico con cui ha diviso ristrettezze e good times.

Nel 1997 suona la sua inconfondibile chitarra nel singolo Blood on the Dance Floor di Michael Jackson composto con il rapper jazz soul Teddy Riley e l’anno successivo fonda la propria etichetta Sumthing (specializzata anche nella distribuzione di musica per videogames) che ha prodotto l’album A Great Long While della jam band Strangefolk.

Gli attentati dell’11 settembre 2001 lo spingono a riprendere il vecchio successo We Are Family nell’ambito di un progetto di risanamento morale. Insieme a duecento musicisti, celebrità e personalità varie ne reincide una versione attualizzata con video girato da Spike Lee. Il regista Danny Schechter realizza un documentario sulle sessions, The Making Of We Are Family che nel 2002 viene proiettato al Sundance Festival.

Ne fa anche una versione per bambini, coinvolgendo un centinaio di personaggi televisivi adorati dai più piccoli che va in onda su Disney Channel, Nickelodeon e PBS, veicolando il messaggio di umanità e fratellanza descritto nelle parole della canzone. Nel luglio 2002 crea la fondazione We Are Family per celebrare la visione di una “famiglia globale” creando e sostenendo programmi che ispirano ed istruiscono le persone al rispetto reciproco, alla comprensione e all’apprezzamento della diversità culturale.

Anche per questo impegno nel 2005 viene premiato dalla National Academy of Recording Arts and Sciences, un’associazione per il miglioramento della qualità della vita e delle condizioni culturali di musicisti ed altri professionisti del campo. Il 19 settembre di quell’anno Rodgers ed Edwards vengono ammessi nella Dance Music Hall of Fame per i numerosi e rilevanti successi come produttori. Gli Chic vengono nominati per 11 volte nella Rock and Roll of Fame, a partire dal 2003, ma saranno ammessi solo nel 2017.

Nel 2006 Edwards è il direttore musicale al Montreux Jazz Festival del concerto in onore di Ahmet Ertegun, boss dell’Atlantic, a cui partecipano Robert Plant, Steve Winwood, Stevie Nicks e altri artisti della celebre etichetta. L’anno dopo contribuisce all’album 8 Diagrams del collettivo hard hip hop Wu Tang Clan.

Nel 2010 gli viene diagnosticata una forma grave di cancro alla prostata, ma lui non si perde d’animo e racconta la sua lotta alla malattia nel blog Walking on Planet C. Nello stesso anno scrive la sua autobiografia, Le Freak, purtroppo non ancora tradotta in italiano. Continua comunque a lavorare e tre anni dopo, nel 2013, è la volta di un altro incontro importante, per uno che aveva iniziato la carriera negli anni Settanta. Sono i Daft Punk che lo invitano a collaborare nell’album Random Access Memories, trainato dal successo di Get Lucky cantato da Pharrell Williams che contiene anche la sua Lose Yourself to Dance. L’altro brano firmato da Rodgers è Give Back to The Music. E anche lui torna alla musica, andando in tour mondiale con la sua band, dopo aver dichiarato di aver sconfitto il cancro.

E’ il 2014 quando si esibisce ai Grammy Awards insieme a Daft Punk, Pharrell Williams, Stevie Wonder e Omar Hakim. Quasi cinquant’anni di carriera e produzioni importanti gli valgono il rispetto di più generazioni, Anche se la musica nel corso dei decenni è spesso cambiata, il suo funk elegante è sempre attuale, divertente e pure redditizio. In quell’anno collabora anche con il dj tedesco Tensnake per l’album Glow con i brani Love Sublime e Good Enough to Keep.

Instancabile, nel 2015 torna a lavorare con i Duran Duran per il loro album Paper Gods. A settembre esce il singolo Boomerang, in collaborazione con il cantante azero di origine russa Emin in cui suona la chitarra e appare nel relativo video. Il suo riconoscibile sound chitarristico demarca anche Habibi Love, singolo e video prodotti per la cantante polacca Gina Heisser che va al numero uno nel 2013 e sfonda nel mercato arabo.

Ha suonato nel 2016 per la cantautrice britannica “gospedelica” Laura Mvula in Overcome, per il pop boy Liam Lis in 4 the Luv, per l’attore di Glee Alex Newell e DJ Cassidy in Kill The Lights con la cantante britannica Jess Glynne e per il dj Sigal con l’inglese John Newman al canto. Ha collaborato con Christina Aguilera al singolo Telepathy e nel giugno 2017 con il cantane venezuelano El Puma nel rifacimento del vecchio hit Pavo Real. In quell’estate suona sul singolo Le canzoni della radio di Max Pezzali e verso la fine dell’anno con il dj house- techno Carl Cox in Beat the Track. Esperienze tra loro diversissime. Rodgers ha lavorato anche nel singolo Walk Thru The Fire e in quattro album di Peter Gabriel. “Ma non abbiamo mai avuto una vera hit”. E Gabriel: “Non è colpa tua. Sono io che non so scrivere canzoni di successo”

La sua lunga carriera ha un coronamento decisivo quando il 23 marzo 2018 viene nominato Chief Executive Advisor agli Abbey Road studios di Londra. Il 22 giugno dello stesso anno esce il singolo Till the World Falls degli Chic che anticipa l’album It’s About Time, pubblicato il 22 settembre.

Il suo stile funky viene dal jazz, come lui stesso ha dichiarato. “Ho avuto una formazione jazzistica e ho utilizzato progressioni tipicamente jazz per scrivere brani come Everybody Dance. Poi ho unito la conoscenza armonica a ritmiche dance e funky”.

Ed è così diventato l’artefice di successi conosciuti in tutto il mondo. Comunque la si pensi, rock o non rock (ma il pop ben fatto è sempre meglio di tante schitarrate inutili) Nile Rodgers ha avuto un’importanza fondamentale nella musica dance che è una sorta di nuovo ryhtm and blues. Unendo a questo le sue battaglie per i diritti civili e l’impegno per progetti sociali, ecco il ritratto di un artista completo, ben presente al suo mondo oltre che a quello della musica.

“Probabilmente non conoscete il mio nome, ma scommetto che conoscete almeno una delle mie canzoni”, chiosa lui ridacchiando.

E ancora: “In questi anni la gente nel mondo della musica è cambiata, ma la voglia di fare festa è sempre la stessa”.

Se questo articolo vi è sembrato troppo lungo, trovate la sua autobiografia concentrata in questo video. ma attenti: vi può dare alla testa.

ascolti

  • Chic – Le Freak (1977)
  • David Bowie – Let’s Dance (1983)
  • Duran Duran – Notorius (1985)
  • Outloud – Out Loud (1987)
  • Chic – It’s About Time (2018)

parole

  • Nile Rodgers – Le Freak: an Upside Down story of Family, Disco and Destiny (2012)

visioni

  • Public Enemy (1999)
  • The Making of We Are Family, di Danny Scheffer (2002)
  • Nile Rodgers, storia del re del groove (Raiplay)

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