Con la morte di Gary Rossington, a 71 anni per una serie di problemi cardiaci, va a ricomporsi altrove la line-up originaria dei Lynyrd Skynyrd, già falciata dal terribile incidente aereo del 20 ottobre 1977 in cui perdettero la vita il cantante Ronnie Van Zandt, il chitarrista Steve Gaines, la sorella corista Cassie e il road manager Dean Kilpatrick e due membri dell’equipaggio, in cui rimase gravemente ferito insieme ad altri membri della band.
Rossington è l’autore dell’indimenticabile solo di Free Bird, dedicato alla memoria di Duane Allman e dopo la morte dei compagni aveva preso in mano le redini del gruppo che ha continuato una considerevole carriera anche dopo la tragedia, seguendo le orme di un altro pilastro del southern rock come la Allman Brothers Band.
Gary Robert Rossington era nato il 4 dicembre 1951 a Jacksonville, in Florida. Aveva iniziato suonando la batteria, poi si dedicò alla chitarra e a tredici anni, nel 1964, fondò con Van Zandt, il chitarrista Allen Collins, il batterista Bob Burns e il bassista Larry Junstrom quelli che sarebbero diventati i Lynyrd Skynyrd. Solo nel 1973 la band, con l’arrivo di Ed King (chitarra), Leon Wilkeson (basso, al posto di Junstrom) e Billy Powell (tastiere) sfornò il primo album, Pronounced ‘Leh-‘nérd ‘Skin-‘nérd in cui chiariva l’esatta pronuncia del nome, che era una storpiatura di quello dell’insegnante di ginnastica, Leonard Skinner. Qui Gary faceva le parti di chitarra solista in alcuni pezzi, tra cui gli hit Simple Man e Free Bird.
Con la band registrò anche i successivi cinque album, Second Helping (con la famosa Sweet Home Alabama che suonava da risposta a Southern Man e Alabama di Neil Young, Nuthin’Fancy, Gimme Back My Bullets e Street Survivor. Fino al tragico incidente aereo del 1977 in cui Rossington rimase gravemente ferito, con braccia, una gamba e il bacino rotti e lo stomaco e il fegato perforati. Dopo due anni di stop, riapparve sul palco nel 1979 con gli Skynyrd insieme al violinista bluegrass Charlie Daniels nella Volunteer Jam Band. Ma il progetto non riuscì a ripartire.
La guardia del corpo e amico d’infanzia di Van Zant, Gary Odom, anch’egli sull’ aereo e sopravvissuto all’incidente, ha pubblicato nel 1983 un toccante libro dal titolo Lynyrd Skynyrd, I’ll never forget you mentre i membri della band superstiti, per evitare speculazioni sulla tragedia, hanno fatto di tutto per bloccare l’uscita del film Street Survivors di Jared Cohn che è comunque stato distribuito nel 2017. Sula vicenda c’è anche un documentario di Emma Harrington.
Negli anni successivi Gary formò insieme a Collins la Rossington-Collins Band che incise due album. Dopo lo scioglimento del gruppo, riprese con la Rossington Band, pubblicando altri due dischi prima dello split nel 1988.
Nel frattempo, nel 1987 con il cantante Johnny Van Zandt, fratello di Ronnie, aveva intrapreso un tour commemorativo del decennale del tragico volo insieme ad alcuni membri della band come Powell, Collins, Wilkeson, King e il batterista Artymus Pyle. La reunion ebbe un tale successo che portò all’incisione per il successivo trentennio di nuovi album come Lynyrd Skynyrd 1991, The Last Rebel, Endangered Species, Twenty, Lyve from Steel Town, Edge of Forever, Christmas Time Again, Vycious Cycle e l’ultimo, Last of a Dyin’ Breed (2012)
Ed era proprio una specie in progressiva estinzione, quella dei Lynyrd. Collins morì nel 1990, Wilkeson nel 2001e Powell nel 2009. Pyle, tra i sopravvissuti del 1977, uscì dal gruppo nel 1991 ed è ancora vivo. Ean Evans che aveva sostituito Wilkeson, è scomparso nel 2009. Rossington ha continuato a tenere alta la bandiera sudista fino a che la sua salute precaria glielo ha permesso con musicisti come Rickey Medlocke (già cantante e chitarrista dei Blackfoot), il tastierista Peter Keys, il batterista Michael Cartellone, il bassista Robert Kearns e il chitarrista Mark Matejka
Gary ha sempre avuto nella sua vita problemi di droga ed alcool che ne hanno minato le condizioni fisiche. Nel 2021 si era sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al cuore.
E dire che. Nel 1976, al volante della sua Ford Torino appena acquistata, sotto l’effetto di alcool e quaalude, svenne e andò a finire contro il portico di una casa,distruggendolo, abbattè un palo telefonico e andò a finire la sua corsa contro una quercia, senza riportare gravi ferite. Curiosamente la stessa sera anche Collins, pure lui pieno di alcool e quaalude, perse il controllo della sua auto e andò a scontrarsi con una Volkwsagen ferma in un parcheggio rimanendo pure lui illeso. Van Zant si infuriò con i due per aver messo a repentaglio le loro vite e il futuro della band. La canzone That Smell è il suo monito a non strafare per i chitarristi: “Whiskey bottles and brand new cars, oak tree you’re in my way. There’s too much coke and too much smoke…”
Malgrado tutto, Ronnie morì un anno dopo, mentre Gary, che ha continuato imperterrito le sue cattive abitudini, rinunciandovi solo recentemente per le precarie condizioni di salute è rimasto l’ultimo degli Street Survivors. Fino al 5 marzo 2023.
ascolti
- Lynyrd Skynyrd – Second Helping
- Lynyrd Skynyrd – One More from the Road (1976)
- Lynyrd Skynyrd – Street Survivors (1977)
- Rossington-Collins Band – Anytime, Anyplace, Anywhere (1980)
- Lynyrd Skynyrd – Lyve from Steel Town (1998)
- Lynyrd Skynyrd – Last of a Dyin’ Breed (2012)
parole
- Gene Odom – Lynyrd Skynyrd, I’ll never forget you (1983)
immagini
- Lynyrd Skynyrd – Another One From the Road (dvd, 2008)
- Lynyrd Skynyrd – Live from Austin (dvd, 2014)
- Street Survivors: The True Story of the Lynyrd Skynyrd Plane Crash (film, 2017)
- Lynyrd Skynyrd – The Last Stop, di Emma Harrington (doc.)