Alberto Radius: chitarrista, cantante, compositore, produttore. La sua impronta sui dischi di Battisti e Battiato

Con Alberto Radius se ne va un altro grande pezzo di storia della musica italiana. Ha fondato gruppi importanti che furono l’evoluzione del beat italiano come Formula 3 e Il Volo. Ha inciso diversi solisti e registrato dischi importanti per Battisti, Battiato, Milva, Alice e altri ancora. Ha prodotto Giuni Russo e altri artisti. Chitarrista di enorme tecnica a cui sapeva unire il giusto feeling, cantante espressivo, ha duettato con Stevie Wonder alla batteria.

Nato a Roma il 1 giugno 1940, il suo non è uno pseudonimo come si potrebbe pensare ma il suo vero nome e cognome, era figlio di Carlo Radius e nipote del saggista e romanziere Emilio. Inizia a suonare prestissimo, già negli anni Cinquanta nelle sale da ballo con i White Booster e poi con l’orchestra di Mario Perrone. Con i fratelli Campanino apre nel 1965 alcune serate dell’Equipe 84.

Poi si trasferisce a Milano dove suona con Simon&Pennies per passare ai Quelli, nucleo originario della Premiata Forneria Marconi con Franz Di Cioccio e Flavio Premoli, dove è chiamato a sostituire Franco Mussida nel periodo di leva militare. E’ con i Quelli che comincerà a sviluppare il suo personalissimo stile di chitarra.

Lasciata la band col rientro di Mussida, Radius nel 1970 fonda la Formula 3 con il batterista e cantante Tony Cicco e il tastierista Gabriele De Lorenzi. Il trio ha immediato successo con canzoni firmate da Lucio Battisti e Mogol e debutta con l’etichetta Numero 1 del cantautore: Questo folle sentimento a cui Radius imprimeva cadenze hendrixiane va al quinto posto in classifica e spopola in tutti i juke box. Così come faranno Eppur mi son scordato di te, Non è Francesca, Sole giallo sole nero, autori sempre i due. Il primo album si chiama Dies Irae ed è dominato da suono della chitarra di Radius. Ne incideranno altri tre tra il 1971 e il 1973 per poi sciogliersi e riformarsi in anni successivi. E non sono solo canzonette: Nessuno Nessuno, altro brano mogolbattistiano su Formula 3 (1971) dura 11 minuti e ha un finale hard rock degno di Deep Purple e Vanilla Fudge. Sognando e risognando (1972) tenta la strada del concept con lunghe suites.

All’attività col gruppo, Alberto alterna quella solista. Il suo primo album Radius è del 1972 e vede la partecipazione del gotha della scena milanese di allora in un jazz-rock ante litteram: Demetrio Stratos, Fabio Capiozzo e Patrick Djvas che poi fonderanno gli Area, Franz Di Cioccio e Giorgio Piazza della PFM, Gianni Dall’Aglio e Vince Tempera.

E’ proprio con Dall’Aglio e Tempera, Mario Lavezzi e Bob Callero che Radius nel 1974 formerà Il Volo, interessante gruppo che sposta l’ago della bilancia su un progressive venato di sonorità mediterranee e inciderà due album.

Ma anche il Volo si scioglie nel 1976 e Radius pubblica il secondo album solista, Che cosa sei, con testi di Daniele Pace e Oscar Avogadro che imprime una svolta musicale alla sua carriera verso il pop d’autore. E’ del 1977, in piena epoca punk, il suo album di maggior successo, Carta Straccia, grazie anche ad un intenso brano di impronta rock come Nel ghetto che sarà poi ripreso dai Fratelli di Soledad.

In quel periodo, Alberto si dedica molto all’attività di session man: suona sui dischi di Lucio Battisti, dandogli quella vena psychrock che il cantautore cercava. Per Franco Battiato è stato più che un braccio destro: tutti gli album più importanti del genio siciliano fino a Mondi Lontanissimi sono nati nello Studio Radius e Alberto imprimeva loro quel suono caldo e pieno. E poi Pierangelo Bertoli, Milva, Goran Kuzminac, Alice, Giusto Pio e Giuni Russo di cui è stato anche produttore. Produce anche uno sconosciuto come Faust’O, fidando nel suo talento.

Nel 1986 avvia l’esperienza dei Cantautores che pubblicheranno due album e l’anno dopo collabora con Mina nel brano Tu vuoi lei di cui firma la musica (chitarre e arrangiamento) su testo ancora di Avogadro. Nel 2007 sempre con testi di Avogadro scrive Musica e parole per Loredana Berté con cui la cantante partecipa a Sanremo l’anno dopo ma viene squalificata perché si scopre che la canzone è una variante, con parole e arrangiamenti diversi di un altro brano della coppia, L’ultimo segreto, del 1987. Disavventure a parte, per la Bertè ha scritto brani memorabili come La goccia e Folle città.

Nella sua lunga carriera ha scritto parecchia musica per cartoni animati e televisione, in particolare le sigle di TG5 prima Pagina e de La macchina del tempo. Del 2013 è Banca d’Italia, ultimo lavoro con Avogadro prima della sua morte e nel 2015 ha pubblicato …una sera con Lucio con brani dell’amico Battisti. Nel 2017 esce anche Antichi Amori che comprende quattro brani di Battisti dieci inediti tra cui 1000 lacrime. Lo stesso anno Radius riprende le redini della Formula 3 con altri musicisti: Viki Ferrara (voce e batteria), Dario Polerani (basso e voci) e Roberto Capuano (tastiere e voci).

La sua ultima apparizione in pubblico è del 2021 al Festival di Sanremo quando suona la chitarra su Il mio canto libero insieme a Coma Cose e Mamakass. E’ l’ultima immagine che resta di lui, vinto da un male incurabile nella sua casa di San Colombano al Lambro il 16 febbraio 2023: un’altra stupenda canzone di un cantautore con il quale ha diviso gran parte della sua vita artistica.

ascolti

  • Formula 3 – Dies Irae (1970)
  • Radius (1972)
  • Il Volo – Il Volo (1974)
  • Carta Straccia (1977)
  • Banca d’Italia (2013)

parole

Cesare Rizzi – Enciclopedia del rock italiano, Arcana 1993

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