SMiLE, il Titanic di Brian Wilson affondato e riemerso decenni dopo

Brian Wilson Smile

Il Titanic della produzione discografica degli anni sessanta, il progetto SMiLE abortito dai Beach Boys nel 1967, ha gradualmente guadagnato una leggenda che non solo ha gonfiato la sua presunta importanza e complessità, ma ha dato credito a una strana nozione: completarlo sarebbe stata impresa impossibile.

In verità, SMiLE avrebbe dovuto essere pubblicato, ristampato, rimasterizzato per l’era digitale e introdotto nel canone dei grandi capolavori rock ormai da anni, sin da quando Brian Wilson interruppe i suoi lavori nel maggio 1967 dopo una novantina di estenuanti sessioni di registrazione. Invece, giaceva nei sotterranei detenendo un record unico. Non era mai stato finito.

La leggenda racconta che la registrazione di Mrs. O’Leary’s Cow aveva causato l’ incendio di un edificio vicino e strani sussurri di musica indemoniata gli avevano conferito una sorta di carattere spiritico che malediceva tutti coloro che le si avvicinavano, reclamando addirittura il cuore e la mente del suo autore.

La passione di Brian Wilson per quelli che lui chiamava feels, brevi passaggi di musica ciclica che potevano essere sovraincisi e riarrangiati innumerevoli volte, aveva reso Good Vibrations l’ultima sua sinfonia tascabile. Ma questa sua ardente partecipazione era anche precipitata assai rapidamente nell’instabilità e nella paranoia più cupa che lo assalì durante la creazione del suo seguito, Heroes And Villains, progettato per essere il momento fulcro di SmiLE.

Fortunatamente questa nuova registrazione di SMiLE del 2004 rivela che questa opera mitizzata non è niente di più che una vivace e brillante epopea di pop psichedelico americano, una serie discorsiva, emozionante e sfavillante di cicli di canzoni. Un collage di musica straordinariamente unificata e irresistibile. Non certo uno spartiacque musicale paragonabile a Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band o a Pet Sounds.

Per la prima volta in assoluto, il programma per SMiLE è stato completato, dopo che Brian Wilson ha ascoltato per la prima volta le registrazioni originali con il suo nuovo collaboratore musicale, Darian Sahanaja dei Wondermints, una sorta di Wrecking Crew del nuovo millennio che ha supportato a lungo dal vivo Wilson, e poi le ha elaborate per uno spettacolo live e per la successiva registrazione dell’album.

Il lavoro faticosamente e meticolosamente ottenuto si divide in tre sezioni: SMiLE inizia con una storia americana, che porta il sogno dell’espansione continentale dalla vecchia saga cittadina spagnola di Heroes and Villains allo sbarco a Plymouth Rock e, infine, alla fine della frontiera alle Hawaii. Prosegue poi con un ciclo della vita che progredisce dalla grazia infinita di Wonderful al simultaneo culmine e declino della creatività nella splendida Surf’s Up, terminando con un ciclo ambientale chiamato The Elements, che include Vega-Tables (terra), Wind Chimes (aria), Mrs. O’Leary’s Cow (fuoco) e In Blue Hawaii (acqua).

Dal momento che lo stesso autore si era dimostrato contrario all’apparizione di SMiLE in qualsiasi forma, è una notevole sorpresa poter ascoltare questa nuova sorprendente registrazione. Tutto ciò che Wilson e la sua fenomenale band potevano riproporre, suona quasi perfetto. Ogni strumento, ogni nota e ogni intonazione è quasi identica ai nastri originali.

Le armonie qui presenti sono molto simili a quelle dei Beach Boys. La voce di Brian non è la stessa dei tempi d’oro ma risulta comunque eccellente e, soprattutto, non concede distrazione dall’ascolto concettuale dell’opera.

A parte mettere nuovamente in mostra il suo enorme talento, Brian Wilson è sorprendentemente riuscito a trovare una collocazione per tutti i fantasiosissimi frammenti strumentali che hanno ricoperto di mistero l’incompiuto progetto SMiLE.

I nuovi testi scritti con lo storico collaboratore Van Dyke Parks si inseriscono in queste composizioni e nel suo insieme come un comodo guanto.

L’intera unità tematica presente in questa nuova registrazione è stata ottenuta semplicemente rielaborando il materiale originale già su nastro, il che dimostra che Wilson, in realtà, non si era mai allontanato troppo da SMiLE in tutti questi decenni.

L’unico aspetto amaro è che questo capolavoro dimenticato aveva sicuramente pochi sostenitori, tra cui gli amici più stretti e intimi di Brian.

Un aspetto fondamentalmente triste e paradossale che ne ha decretato, all’epoca, il suo momentaneo affondamento.

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