Non si può sfuggire al proprio glorioso destino se si nasce con una voce strepitosa, talento canoro, carisma e presenza scenica. Stevie Nicks appare predestinata a cavalcare la sua gloriosa carriera fin da bambina, quando il nonno musicista se la tirava appresso nelle sue serate. A.J. Nicks aveva intuito più di tutti il potenziale della nipotina, tanto da pensare di portarla con sé a soli cinque anni nelle sue tournee. L’iniziativa fu subito ostacolata per ovvi motivi dai giovani genitori di Stevie.
Anche sua madre dovette aver intuito in lei una naturale predisposizione per l’arte, scambiandola inizialmente come passione per la recitazione. Fu Stevie ad interrompere quelle iniziali esperienze, dopo un’esibizione in cui non riuscì a spiccicare una parola per l’emozione. Era una solo bambina, ma sapeva di essere destinata alla musica e barattava i regali di compleanno con lezioni di chitarra.
Stephanie Nicks nasce il 26 marzo del 1948 a Phoenix. L’esperienza dell’Arizona dei primi anni deve averle regalato quell’indole selvaggia che successivamente riversò nella sua musica.
La sua famiglia si spostava spesso per le necessità lavorative del padre e questo creò in lei il disagio di qualunque ragazzino che deve abbandonare i propri amici e faticare ogni volta per conquistarsene di nuovi. Gli spostamenti le instillarono l’animo vagabondo di una gitana, corazzandola al tempo stesso di carattere e forza d’animo.
L’incontro con Lindsey Buckingham è un evento che segna un cambiamento esistenziale e professionale. Entra a fa parte del gruppo rock psichedelico Fritz, che non raccoglie molti consensi. Trova però l’uomo con cui condividerà una delle storie d’amore del rock che maggiormente hanno alimentato l’immaginario popolare. Quando i Fleetwood Mac sull’orlo della crisi propongono a Buckingham di diventare il loro chitarrista, vengono trascinati in un compromesso che al tempo non li convinse, ma che si rivelò la loro più grande fortuna. Lindsay avrebbe accettato solo se Stevie fosse entrata con lui nella band. Leggenda vuole che sia stata proprio lei a insistere per far parte del gruppo.
Venne così a crearsi la magia della prima rock band capitanata da due donne: Stevie Nicks e Christine McVie. Fu un’amicizia intensa e un solido legame professionale in cui entrambe mirarono a musicare in rock la vita attraverso gli occhi delle donne. È toccante il messaggio che Stevie pubblica sui social dopo la recente scomparsa di Christine McVie, che testimonia un’amicizia che supera qualunque dimensione. “Per ricordare a tutti e ad ognuno che l’amore ci circonda, che è alla nostra portata, che possiamo toccarlo nel corso di questa vita preziosa che ci è stata regalata. Parte del mio cuore è volato via oggi. Mi mancherà tutto di te”.
Uno dei momenti indimenticabili e probabilmente più significativi della carriera di Stevie Nicks con i Fleetwood Mac è proprio l’album omonimo del 1975 e quella canzone ricca di magia e mistero che è Rihannon. L’esibizione nel Midnight Special del 1976 è l’esempio più eclatante di come una piccola donna fosse riuscita a conquistarsi non solo un posto di prim’ordine nella band, ma soprattutto il cuore di chi l’ascoltava. Vestita di nero come una seducente incantatrice, Stevie incarna una delle figure mitologiche celtiche ammaliando il pubblico con la sua voce nasale, vibrata e al tempo stesso ruvida. Stevie Nicks è minuta, ha i lineamenti bellissimi e delicati, eppure nel vederla cantare su quel palco sembra monumentale. L’impatto di quella canzone sul pubblico fu incredibile e spinse l’album al primo posto nella Billboard 200.
Sullo stesso album c’è anche la sua meravigliosa Landslide, più introspettiva, intima, malinconica.
Una canzone che parte da un punto di vista personale, ma che nella sua grandezza finisce per comunicare l’incertezza e lo smarrimento di chi si sente trascinato dagli eventi senza riuscire a governarli. Ci sono molte cover di questo brano e indubbiamente una delle più interessanti è quella degli Smashing Pumpkins del 1994 e non è un caso un brano che declama tanta fragilità sia riuscito a riprendere vita nell’ultima fumata rock degli anni novanta.
Nei primi anni di carriera con i Fleetwood Mac, Stevie Nicks si racconta in canzoni bellissime e toccanti, mettendo in mostra i suoi drammi esistenziali in cui ognuno di noi può rispecchiarsi.
Sono brani molto apprezzati dal pubblico che spingono sempre più in alto anche il suo successo personale. Ne è un esempio Dreams, l’unico brano dei Fleetwood Mac ad aver raggiunto la prima posizione nella Billboard 100. Nello stesso periodo Stevie Nicks definì anche la sua immagine esteriore incarnando alla perfezione lo stile selvaggio e gitano. Vestita di nero con gonne morbide in chiffon, scialli e stivali con la zeppa trasmetteva con tutta sè stessa quell’idea di dominio e libertà, pur senza rinunciare minimamente alla propria femminilità.
Nell’album Tusk ritroviamo l’incantevole Sara, che diventa in breve non solo una delle canzoni più famose, ma anche una di quelle più richieste nei suoi live. Si raccontava che fosse dedicata ad una sua cara amica che ne portava il nome. Lei stessa però chiarì che si trattava piuttosto di un ritratto della fragilità nei rapporti all’interno del gruppo, in cui relazioni amorose e professionali si sovrapponevano generando una sofferente ambiguità. “Si trattava davvero di quello che stava succedendo a tutti noi in quel momento. Alcune canzoni riguardano molte cose… stai scrivendo una storia su quel tema, che è un piccolo nocciolo di vita. ‘Quando costruisci la tua casa’ era come dire ‘quando si sta insieme, allora fammelo sapere’, perché finché non si sta insieme, non posso davvero starti accanto“.
Negli anni ottanta l’esperienza con i Fleetwood Mac inizia ad esarcerbarsi proprio per le tumultuose e intricate relazioni amorose all’interno del gruppo. Durante la lavorazione di Tusk, Stevie inizia a registrare alcuni demo che costituiranno la sua prima esperienza da solista. L’album Bella Donna raggiunge un successo incredibile, al punto che la rivista Rolling Stone la nomina “Regina del Rock and Roll”. Il brano Stop Draggin’ My Heart Around, firmato da Tom Petty non è solo una prestigiosa collaborazione, ma dà inizio da un’amicizia che si protrarrà negli anni.
Il suo secondo album da solista The wild heart è un nuovo successo. Stevie Nicks inizia così a dividersi fra progetti personali e il lavoro con la sua band. È forse il punto più alto della sua carriera, ma anche il momento più drammatico sul piano personale a causa dei problemi di tossicodipendenza. Stevie ancora oggi vive la propria debolezza con rammarico e ha raccontato di aver irrimediabilmente danneggiato le cartilagini del proprio naso per colpa della cocaina. Dopo un periodo di riabilitazione in cui aveva accumulato peso corporeo, ha sviluppato la dipendenza dai farmaci.
Più avanti ha ammesso di aver vissuto male il proprio cambiamento corporeo dovuto allo stile di vita, ma anche all’età. “La mia vanità di donna non poteva affrontarlo. Dopo essere stato un simbolo del sesso rock’n’roll per tutto quel tempo, essere diventata all’improvviso una ‘piccola ragazza grassa’ era inaccettabile per me. Potevo vedere la delusione nei volti delle persone quando mi vedevano entrare“.
Verso la fine degli anni ottanta gli equilibri all’interno della band sono ormai deteriorati.
Per divergenze artistiche nel 1987 Lindsey Buckingham abbandona il gruppo e nel 1990 fa lo stesso Stevie Nicks. Fino al 1997, quando Buckingham decide di riunire la band per celebrare con un tour il ventennale dell’album Rumors. Il successivo album live The dance riceve incredibili consensi, così da ricevere diverse nomination ai Grammy, compresa quella per la migliore perfomance live per Silver Springs. Il brano firmato da Stevie era un b-side che doveva essere inserito in Rumors.
La performance vocale di Stevie, di per sé già perfetta ed emozionante, tocca vette elevatissime quando il trio Nicks, McVie, Buckingham si unisce nel ritornello che è una delle più tenere e promettenti carezze del rock. “Il tempo ti ha fatto un incantesimo, ma non mi dimenticherai. So che avrei potuto amarti, ma non me l’avresti permesso. Ti seguirò fino a quando il suono della mia voce non ti perseguiterà”.
In seguito la band provò a rientrare in studio con Say You Will, senza Christine Mc Vie. L’album riscosse un discreto successo e opinioni contrastanti della critica. Ma qualcosa ormai si era rotto irrimediabilmente nei rapporti all’interno del gruppo e proprio fra Stevie e Lindsay. Fu la sua carriera personale a darle ancora soddisfazioni con la pubblicazione della raccolta dei suoi successi The very best of Stevie Nicks, al cui interno ritroviamo la celebre cover live di Rock’n’roll dei Led Zeppelin.
Nel 2011 In your dreams ebbe al contrario maggiori riscontri nella critica e un successo più contenuto nel pubblico. Stevie Nicks ha sempre continuato a cantare ed esibirsi senza risparmiarsi, ma non ha disdegnato apparizioni televisive, come quella nel 2014 in due episodi di American Horror Story in cui interpreta sè stessa seppur calata nella narrazione e quindi in qualità di ‘strega bianca’. La vera magia è però che la sua musica arriva così alle nuove generazioni che ne apprezzano l’unicità e la meraviglia.
La vita e la carriera di Stevie Nicks è ricca di frammenti che sono tutti ugualmente unici e speciali, perché tratteggiano la straordinarietà del suo personaggio. Artista inarrestabile non ha mai smesso di esibirsi e dal prossimo marzo si unirà in alcune date al tour di Billy Joel in giro per gli Stati Uniti.
Una fata, un’incantatrice, un’ammaliante e sensuale poetessa, un’incredibile musicista. La sua voce vibrata la rende unica e le sue canzoni raccontano con semplicità le sfide della vita. Eppure fondamentalmente è solo una donna che ha parlato ad altre donne e che le ha fatte sentire meno sole nei loro fallimenti sentimentali, meno brutte quando sono state abbandonate. “La mia missione forse non era quella di essere una mamma e una moglie; forse la mia missione particolare era quella di scrivere canzoni per far sentire meglio mamme e mogli”. Un compito egregiamente compiuto che ha sancito un amore infinito con il suo pubblico destinato a durare per sempre.
ascolti
Fleetwood Mac – (omonimo), 1975
Fleetwood Mack – Dreams, 1977
Fleetwood Mac – Tusk, 1979
Stevie Nicks, Bella Donna – 1981
Stevie Nicks – In your dreams, 2011
parole
Gold Dust Woman: the biography of Stevie Nicks, Stephen Davis (ed. St. Martins, 2017)
visioni
American Horror Story, stagione 3 (episodi 10 e 13)