Terry Hall: un ragazzo davvero Speciale, dallo ska al pop più raffinato ed elettronico

Un cancro al pancreas (come nel caso di Willy De Ville) si è portato via a 63 anni anche Terry Hall, che fu la voce degli Specials, portatori sani del virus ska anche in Italia e poi di vari altri gruppi che spaziarono dal trip-hop all’elettronica alla dance, collaborando con artisti come Dave Stewart, Stephen Duffy, Sinead O’Connor, Damon Albarn e Tricky.

Talento eclettico e genuino, animale da palco ma anche artista raffinato, è stato tra i protagonisti della rivoluzione in bianco e nero che partì dai gruppi della 2Tone, Specials appunto e gli amici-rivali Madness, Beat e Selecters che nell’Inghilterra dei primi anni Ottanta replicarono uno dei tanti dualismi di cui è ricca la storia del rock, da Beatles vs Stones in poi.

Nato a Coventry il 19 dicembre 1959, aveva un nonno ebreo-tedesco e delle sue radici diceva “Sono cresciuto in un ambiente in cui non sapevi realmente da dove venivi. Coventry fu costruita dagli immigranti perché era una città industriale per chi cercava manodopera a buon mercato. Non penso sia un caso se un gruppo come gli Specials sono venuti fuori da qui”.

Hall non ebbe una giovinezza facile. A dodici anni durante un viaggio in Francia era stato vittima di un pedofilo e soffrì spesso di depressione, lasciando la scuola quindicenne, sbarcando il lunario con lavori temporanei da muratore, sorvegliante, apprendista parrucchiere,

Era entrato nel mondo musicale alla fine dei Settanta con la punk band Squad per cui scrisse un singolo, Red Alert. Tra il 1977 e il 1978 divenne poi il frontman dei Coventry Automatics che cambiarono il loro nome in The Specials e si fecero conoscere nel 1979 con il singolo Gangsters, programmato spesso dal deejay John Peel nel suo show su BBC Radio One. Nello stesso anno la band realizzò il primo album omonimo che conteneva una cover di A Message To You Rudy , classico rocksteady di David Livingstone (1967) e l’originale Too Much Too Young , divenuta presto un inno di insoddisfazione giovanile come Satisfaction o My Generation.

The Specials erano una miscela irresistibile di ska, reggae e punk, sette elementi scatenati tra bianchi e neri (2Tone, appunto, al di là di ogni barriera razziale) che presto conquistarono l’attenzione di pubblico e critica con show elettrizzanti dove simulavano anche pestaggi sul palco.

Il successo venne ribadito dal secondo album, More Specials (1980) con la musica della band che però, pur mantenendo l’impronta punk reggae si spostava gradualmente su temi quasi acid-jazz sotto la crescente leadership dell’organista Jerry Dammers. Anche qui ci furono tre hit, come Stereotype, Do Nothing e Rat Race. Il singolo del 1981 Ghost Town rimase per tre settimane al numero uno e per dieci settimane tra i top 40 delle charts. Il retro, scritto da Hall, Friday Night, Saturday Morning, descriveva una nottata al Locarno di Coventry.

Ma subito dopo Terry Hall lasciò la band per formare un proprio gruppo, i Fun Boy Three che includevano altri due Specials come Lynval Golding e Neville Staple. Il primo singolo The Lunatics (Have Taken Over the Asylum) fu subito una hit nel 1981 e venne seguito nel 1982 dal successo di It Ain’t What You Do (It’s the Way That You Do It), reinterpretazione di un brano jazz del 1939 con le Bananarama. I Fun Boy Three ricambiarono il favore fornendo le voci al singolo delle ragazze Really Saying Something e in quell’anno comparvero nel video dei Madness, Driving in My Car e pubblicarono il loro album d’esordio omonimo che andò al settimo posto in classifica.

Nel febbraio 1983 i Fun Boy Three realizzarono il loro secondo disco, Waiting, che conteneva altre due hits, The Tunnel of Love e Our Lips are Sealed, quest’ultima scritta insieme a Jane Wiedlin che aveva già avuto successo in Inghilterra con la versione del suo gruppo, le Go-Go’s.

L’irrequieto Hall, però, guardava già oltre. Nel 1984 fonda, con due ex Swingins Cats, i Colourfield che incidono il primo album, Virgins and Philistines l’anno successivo e vanno in classifica per sette settimane con il singolo Thinking of You. Poi collabora con Ian Broudie (già Big in Japan) al suo album come The Lightning Seeds e scrive insieme a lui Smoke Ring per il disco solo Tales Told.

Nel 1987 arriva il secondo album dei Colourfield, Deception che non ottiene il successo del precedente. Ma Hall non si perde d’animo, è sempre pronto per nuove esperienze. Eccolo al lavoro con l’attrice americana Blair Booth e la psicanalista lacaniana Anouchka Grose nel trio estemporaneo Terry, Blair & Anouchka che pubblica nel 1989 il suo primo ed unico album, Ultra Modern Nursery Ryhmes. Ma è un mezzo fallimento commerciale.

Altro giro, altra corsa. Nel 1992 Hall unisce le forze con Dave Stewart degli Eurythmics e insieme creano i Vegas che realizzano un interessante album di pop elettronico dallo stesso nome, massicciamente promosso dalla BMG. Ma anche questo disco non sfonda in classifica.

Hall decide che è pronto per una carriera solista, nel 1994. Home è prodotto da Broudie e vede la partecipazione di Les Pattinson, ex bassista degli Echo & The Bunnymen. Anche in questo caso arriva appena al numero 95 in classifica, malgrado una buona accoglienza del singolo Sense.

Nel 1997 pubblica il secondo album, Laugh, che rimane il suo miglior successo con un singolo da top 50, Landlord.

I suoni sono cambiati, ancora, Da Bristol arriva il trip-hop di Massive Attacks e Portishead e Hall decide che è nuovamente ora di cambiare rotta. Infilandoci anche la world music, collabora com Mushtaq dei Fun-Da-Mental sul suo album The Hour of Two Lights che contiene contributi di Damon Albarn dei Blur, insieme ad una cantante libanese dodicenne, un rapper algerino cieco, un flautista siriano, vocalist ebrei e un gruppo di rom polacchi.

Hall appare come ospite nel singolo 911 dei Gorillaz e D12, una canzone sugli attacchi terroristici del 2001 negli Usa. Canta il ritornello insieme a Damon Albarn mentre D12 recita i suoi versi rap. Compare anche nella canzone Never Alone sull’album del 2003 dei Junkie XL,Radio JXL: A Broadcast fron the Computer Hell Cabin.

Lascia una traccia anche nell’album True Love di Toots and the Maytals che nel 2004 vince il Grammy Award come miglior album reggae e coinvolge altri musicisti importanti. Ha fornito le voci su parecchi brani di Speaker and Tweeters, disco del 2007 dei Dub Pistols, dopo essere apparso sulla canzone Problem Is dall’album Six Millions Ways to Live.

Compare anche dal vivo al Glastonbury Festival sul Pyramid Stage con Lily Allen e il suo vecchio compagno di Specials, Lynval Golding. Si esibisce anche sul Park Stage ancora con Golding, Albarn e il beatboxer Shlomo in una versione del classico A Message to You Rudy. Durante quell’anno è anche al GuilFest sul BBC Radio 2 stage, ancora con i Dub Pistols e Golding. Canterà anche con Amy Winehouse, sempre a Glastonbury nel 2009.

Ma in tutto questo non dimentica i vecchi compari. Li contatta per una possibile reunion e il 30 marzo 2008 annuncia che gli Specials si riformeranno per alcune date e possibili registrazioni. Appaiono a sorpresa sul main stage del Bestival il 6 settembre. Ma non c’è Dammers, tastierista originale e principale compositore del gruppo che detiene i diritti del nome così la band viene scritturata come Very Special Guests. Dammers non si unisce al tour sebbene le relazioni tra due parti siano amichevoli. Hall avrebbe detto che “la porta rimane sempre aperta per lui”.

Terry si esibiva ancora con gli Specials nel 2018, incluso un concerto con gli Stones e i membri originali Golding e Horace Panter e spesso ha fatto da deejay in varie date nel Regno Unito.

Gli Specials pubblicarono il 1 febbraio 2019 anche un nuovo album di studio, Encore, che andò al numero uno e resta il miglior piazzamento in classifica mai ottenuto.

La carriera ondivaga di Hall si ferma così con il gruppo primigenio, quello che lo ha reso famoso.

Spesso sofferente di depressione, dopo gli abusi subiti da adolescente, Hall affrontò anche una dipendenza da valium, ebbe una breve relazione con Jane Wiedlin, due figli dalla prima moglie Jeanette Hall ed un terzo dalla seconda, la regista Lindy Heymann.

La malattia se l’è portato via relativamente “Too much too young”, il 18 dicembre 2002. Con la sua voce duttile, grintosa e delicata, resta una delle figure più importanti della rinascita ska e, in genere della new wave inglese.

Ascolti

  • The Specials – The Specials (1979)
  • The Specials – More Specials (1980)
  • Fun Boy Three – Fun Boy Three (1982)
  • Colourfield – Virgins and Philistines (
  • Terry, Blair & Anouchka – Ultra Modern Nursery Rhymes
  • Vegas – Vegas (1993)
  • Terry Hall – Laugh (1997)
  • Terry Hall & Mushtaq – The Hour of Two Lights (2003)

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