Chrissie Hynde, regina del rock and roll (e non solo) dalla voce poliedrica

Chrissie Hynde ha appena compiuto settantun anni, ma continua ad essere la regina indiscussa del rock. Nata Christine Ellen Hynde il 7 settembre 1951 ad Akron, Ohio, città dei Devo (in una delle prima band era con Mark Mothersbaugh ) e della plastica, con quella voce così può cantare quello che vuole. E infatti. Sa essere ruvida e diretta, ma anche melodica e jazzy, a suo agio non solo tra le sferzate del rock and roll ma anche nelle atmosfere più pacate e sognanti.

Dopo un breve interesse alla cultura hippy e la presenza alla strage del 1970 alla Kent State University dell’Ohio, sbarca a Londra negli anni Settanta in piena ondata punk. Suonò con Damned (allora Masters of The Backside) e Clash , voleva sposare (per ottenere un permesso di lavoro) Sid Vicious.

Fondò invece una band chiamata Pretenders che nel 1979 uscì con un disco omonimo pazzesco, tuttora validissimo, rock ultraveloce e sporco, ma anche reggae, elettronica dosata, richiami ai sixties e spinta in avanti, pilotata dal successo di Brass in Pocket. Nel disco c’era, tra le tante hit, Stop your sobbing dei Kinks, primo singolo del gruppo e infatti anni dopo si mise con il grande Ray Davies che le diede pure una figlia, Natalie. Irrequieta sentimentalmente, Chrissie sposò poi un’ altra voce bellissima, quella di Jim Kerr dei Simple Minds e ne ebbe un’altra figlia, Yasmin. Oggi è felicemente single, per la cronaca.

Dopo Pretenders II (1981), che contiene la vibrante Message of Love e un altro pezzo firmato da Davies, I Go To Sleep, la doppia tragedia. Nel 1982 muore di overdose il chitarrista Jim Honeyman-Scott, seguito a ruota nel 1983 dal bassista Peter Farndon, come dire metà della band. Una doppia perdita che la segnò moltissimo, anche umanamente, ma Chrissie non si perse d’animo e reclutati nuovi musicisti (Robbie McIntosh alla chitarra e Malcolm Foster al basso) uscì con Learning to Crawl (1984) che conteneva Back on the Chain Gang, ritorno alla catena di montaggio, appunto, dopo un brutto periodo e Middle of The Road, altro classico dal beat trascinante.

Mi resta il rimpianto di non averli ascoltati dal vivo in quel periodo d’oro. Chrissie è anche un’ottima chitarrista e i concerti erano (e sono tuttora, da quanto si vede su You Tube) pieni di energia e di sorprese.

I Pretenders, con alti e bassi come succede a molti gruppi, sono attivi ancora oggi. Proprio recentemente Chrissie ha scoperto un giovane chitarrista e autore, James Walbourne e con lui e il fido batterista Martin Chambers (superstite del nucleo originale) ha pubblicato Hate for Sale un album che riporta la band ai fasti degli inizi, uno dei pochi usciti nel lockdown del 2020 che valga la pena di avere. Gli anni passano, ma la grinta della Hynde resta intatta, in pezzi come Didn’ Wanna Be This Lonely o Turf Accountant Daddy.

Irrequieta non solo negli amori, Chrissie negli anni ha esplorato vari generi, in una carriera solista che si è alternata con quella del gruppo, diradatasi anche per i suoi impegni come attivista animalista. Ha cantato reggae insieme agli UB40, pop, folk e jazz, sempre in modo mirabile. Ha pubblicato un album di cover di Bob Dylan (Standing in The Doorway nel 2021, già aveva interpretato una bellissima Forever Young in Last of the Independents del ‘94) e inciso con un’orchestra un disco assolutamente atipico e affascinante come Valve Bone Woe (2019), venato di jazz.

“Essendo una vera cantante rock non sono molto interessata a ramificarmi in altri generi, ma il jazz è qualcosa con cui sono cresciuta, grazie a mio fratello e ne ho sempre avuto un debole”, ha dichiarato. Il disco contiene cover di Caroline, no da Pet Sounds dei Beach Boys, di River Man di Nick Drake e della stupenda ballad I Get Along With You Very Well e mette in mostra le straordinarie capacità melodiche della sua voce, velata di nebbia e fumo, nostalgica e contemporanea insieme.

Eclettica, quindi, a dispetto delle dichiarazioni. Ad oggi la migliore cantante rock in circolazione, ruolo che difficilmente potrà essere usurpato da qualcuna.

Il contributo dato da Chrissie alla musica rock (e non solo) è notevole, anche se scarsamente riconosciuto. Tutti quelli che hanno avuto la fortuna di ascoltarla dal vivo, potranno confermare.

Ascolti

  • Pretenders (1980)
  • Pretenders II (1981)
  • Learning to Crawl (1984)
  • Valve Bone Woe (2019)
  • Hate for Sale (2020)

Ti potrebbe interessare