Steve Hackett, musicista universale, lo spirito autentico dei Genesis più classici

Come Phil Collins entrato nei Genesis solo al terzo album, Steve Hackett è oggi il musicista che meglio incarna lo spirito della band ai tempi gloriosi fra il 1971 e il 1977, quelli di lavori diventati grandi classici come Nursery Crime, Foxtrot e Selling England by The Pound che infatti oggi ripropone in concerto con il suo gruppo .

Stephen Hackett, nato a Londra il 12 febbraio 1950, è un chitarrista di tecnica raffinata ma soprattutto molto descrittivo, capace di creare i paesaggi sonori che caratterizzano pezzi come Musical Box, Firth of Fifth e The Cinema Show (che infatti non mancano nelle sue set list) e ha dato un’impronta fondamentale al suono dei Genesis del periodo con Peter Gabriel. La sua ripresa quasi filologica delle pietre miliari del gruppo non è soltanto nostalgia, ma un modo di far conoscere opere fondamentali della storia del rock anche alle nuove generazioni in show ricchi di magia e altissima qualità sonora.

Oggi è Foxtrot (1972) a compiere cinquant’anni di vita ed appunto il nuovo tour teatrale che sta per toccare anche l’Italia si chiama Foxtrot at Fifty, a celebrare la ricorrenza. Hackett sarà al Teatro Celebrazioni di Bologna il 14 novembre, il 15 al Colosseo di Torino, il 16 al Lirico di Milano, il 18 al Geox di Padova e il 19 al Galleria di Legnano per una serie di date che si annunciano imperdibili. Con lui una band in cui spiccano il sax e il flauto di Rob Townsend, indispensabili per “colorire” i brani dei Genesis e soprattutto la voce dello svedese Nad Sylvan , molto simile a quella di Gabriel. “Credo che in Foxtrot non ci sia un solo brano debole. E’un grande album e non vedo l’ora di suonarlo dal vivo”, ha dichiarato .

Entrato a far parte dei Genesis grazie ad un annuncio sul Melody Maker in cui il gruppo cercava “musicisti determinati ad andare oltre le attuali stagnanti forme musicali”, Steve Hackett ascoltò ripetutamente e assimilò i brani di Trespass (1970), integrandosi immediatamente con il sound complesso del gruppo. Come molti aveva iniziato a suonare da piccolo, l’armonica a bocca a quattro anni, mentre a dodici intraprese lo studio della chitarra da autodidatta. Il suo stile è influenzato dalla musica classica (Bach soprattutto) e operistica, ma anche da chitarristi blues come Peter Green e Danny Kirwan dei Fleetwood Mac e John Mayall.

Steve Hackett entra nei Genesis ed imprime una linea melodica precisa, con i suoi soli fantasiosi e descrittivi, sempre funzionali alla composizione. Le tessiture di chitarra con Mike Rutherford diventano il marchio di fabbrica di un suono, il tappeto volante per la voce di Gabriel insieme alle tastiere di Tony Banks. Nascono lunghe suite epocali come The Musical Box su Nursery Crime e Supper’s Ready sul successivo Foxtrot.

Ma è forse in Selling England by The Pound, disco del 1973 che resiste più al tempo tra quelli dei Genesis prima maniera che il suono diventa agile e moderno, pop e contemporaneo. Hackett è una delle colonne anche nell’ambizioso The Lamb Lies Down on Broadway (1974) che segna subito dopo l’addio di Gabriel, un’opera rock che però non ottiene il successo di quelle di Pete Townshend, non diventa un film ed è caratterizzata da un suono marcatamente “americano”.

Salutato Peter Gabriel, il ruolo di Steve Hackett diventa ancora più fondamentale in A Trick of The Tail (1976), mentre il doppio album dal vivo Seconds Out (1977) ne rivela tutta la maestria. Steve rimarrà anche in Wind and Wuthering (1976) e poi, per le solite dinamiche interne, abbandonerà il gruppo per abbracciare la carriera solista e gli altri continueranno in tre la ditta.

Mentre i Genesis residui svoltano verso il pop, Hackett continua a prediligere le atmosfere prog e i fraseggi folk già delinati con Voyage of The Acolyte (1975), come dimostra anche il successivo Please Don’t Touch (1978) in cui le parti vocali sono affidate a cantanti del calibro di Richie Havens, Randy Crawford e Steve Walsh dei Kansas.

Approderà anche lui al pop, con Cured (1981), ad oggi il suo maggior successo di vendite, ma negli anni Ottanta pubblica anche album di chitarra classica come Bay of Kings e Momentum che consolidano la sua fama di virtuoso dello strumento. Nel 1986 fonda il supergruppo GTR con un altro asso delle molteplici corde come Steve Howe degli Yes e incide il primo ed unico album omonimo.

Negli anni Hackett si è dimostrato un musicista a tutto tondo, alternando composizioni classiche e rock, jazz e world music. Ha composto anche un’opera per la Royal Philarmonic Orchestra, A Midsummer Night’s Dream, di ispirazione scespiriana. Ha fatto parte nel 2001 del supergruppo prog metal Gordian Knot con Bill Bruford (Yes, King Crimson), John Myung (Dream Teather) e Trey Gunn (King Crimson)

Nel 1996 ha pubblicato un album con le sue versioni di brani del gruppo dal titolo Genesis Revisited, cui è seguito nel 2012 Genesis Revisited II, con la collaborazione di musicisti come Bruford, John Wetton, Nik Kershaw, Steven Wilson, Chester Thompson e Simon Collins ,figlio di Phil. Da qui l’idea di un tour che riproponesse i brani del periodo 1971-77 con una band di ottimi musicisti.

Finora Steve Hackett ha pubblicato venticinque album da solista, l’ultimo è At The Edge of Light del 2019. Oggi, con i problemi di salute di Collins che presumibilmente porteranno alla fine dei Genesis, è l’unico componente del gruppo originario che porta in tour lo spirito e la magia degli anni d’oro, con la riproposizione dal vivo di album come Selling, Nursery Crime e ora Foxtrot.

Il 28 luglio del 2022, prima della tappa a Porto Recanati del suo tour Seconds Out+More, ha firmato la “Chitarra Franciscana” realizzata dal liutaio Alberto Romani per la promozione della pace nel mondo. Lo strumento porta le firme di altri grandi chitarristi come Pat Metheny, Joe Satriani e Phil Palmer. La musica messaggio di pace universale, ancora una volta.

ascolti

  • Nursery Crime (1971)
  • Foxtrot (1972)
  • Selling England By The Pound (1973)
  • Voyage of the Acolyte (1975)
  • Seconds Out (1977)
  • Cured (1981)
  • At the Edge of Light (2019

parole

  • Armando Gallo – I Know What I Like

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