La reunion di MoodSwing con Joshua Redman, Brad Mehldau, Brian Blade e Christian McBride è indubbiamente il pezzo forte del Bologna Jazz Festival 2022. Ma il ricco cartellone che dal 27 ottobre si spinge fino al 1 dicembre comprende anche nomi come il re della musica brasiliana Edu Lobo, il grande Enrico Rava con Fred Hersch (a Forlì), il trombonista “spaziale” Gianluca Petrella, la Mingus Big Band e altri ancora.
Un programma diffuso sul territorio, 36 giorni di musica che toccano anche Ferrara e Forlì, il meglio del jazz italiano e internazionale e delle nuove proposte. Un’ edizione anche disegnata, nel segno della fumettista Francesca Ghermandi. Bologna Jazz Festival 2022 è organizzato dall’associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione, enti locali e sponsor privati, il festival si snoda per tutto l’autunno e fino alle soglie dell’inverno con la sua proposta diversificata.
Il 31 ottobre, dunque il Teatro Europauditorium ospita la rimpatriata di “old friends” con Redman, Mehldau, McBride e Blade, la stessa line up creata da Redman per incidere nel 1994 MoodSwing, uno degli album jazz fondamentali degli anni Novanta, unione di talenti, estetica musicale e creatività. Quattro musicisti allora agli esordi e oggi considerati tra i maestri più importanti del genere. Si sono riuniti per pubblicare RoundAgain nel 2020 e la leadership è diventata collettiva.
Il Teatro Duse ospiterà il 16 novembre una delle poche occasioni per sentire all’opera la Charles Mingus Big Band, proprio nel centenario della nascita del leggendario contrabbassista e compositore, uno dei pilastri del jazz contemporaneo. La formazione ne ha raccolto l’eredità musicale sotto la gestione di Sue Mingus, vedova del grande Charles, con il quale Joni Mitchell collaborò dedicandogli il titolo del suo album del 1979.
E’ il ritorno in Italia di uno dei massimi cantautori brasiliani di sempre. Edu Lobo sarà il 24 novembre al Teatro Celebrazioni per un concerto in cui ripercorrerà sessant’anni di successi con il suo quartetto. A lui si devono tantissime composizioni che hanno contribuito all’affermazione mondiale della musica popular brasileira, interpretate da artisti come Sergio Mendes, Antonio Carlos Jobim, Milton Nascimiento, Caetano Veloso, Gilberto Gil, ma anche Sarah Vaughan, Toots Thielemans, Earth Wind & Fire.
Gianluca Petrella porta il 27 ottobre la sua Cosmic Renaissance al Locomotiv, locale che torna nel circuito di BJF sintonizzandosi sulle sonorità spaziali del trombonista, tra jazz ed elettronica con un quartetto di giovani musicisti: Mirco Rubegni (tromba), Riccardo Di Vinci (basso), Federico Scettri (batteria), Simone Padovani (percussioni). Concerti nel segno delle contaminazioni anche al Binario69: Kitzune (2 novembre), Jabel Zanuteh e Marco Zanotti (5 novembre) Marco Zanotti, Empty Music di Marco Frattini (15 novembre), Cisilino-Mirra-Mineo (25 novembre). La new entry Sghetto Club propone Hishitsu (12 novembre), Richard Spaven (17 novembre) e Haiku (18 novembre)
Forlì ospita il 1 novembre al Teatro Mazzini il duo formato dal trombettista e flicornista di fama internazionale Enrico Rava e dal pianista Fred Hersch, che insieme hanno registrato l’album The Songs Is You. Un incontro al vertice tra due grandi poeti del jazz per una serata da non perdere. Interessanti le Jazz Insights, lezioni musicali di Emiliano Pintori al Museo della Musica di Bologna dal 5 al 10 novembre. Film su tema jazz sono in programma al Cinema Lumiere e al Cinema Galliera.
Tra le altre date nei jazz club bolognesi si segnalano Joey Baron con il progetto MixMonk (28 ottobre, anche al Torrione di Ferrara il 29 e il 30 a Mazzini di Forlì) Johnny O’Neal (3 novembre) e Fabrizio Bosso con Rosario Giuliani (17 novembre) alla Cantina Bentivoglio, l’omaggio a Wayne Shorter del pianista Luca Mannutza (18 novembre) al Camera Jazz&Music Club. Al Teatro Manzoni l’11 novembre l’Orchestra Senzaspine di Tommaso Ussardi presenterà la Rhapsody in Blue di George Gershwin, in un incontro tra classica e jazz.
Programma completo su www.bolognajazzfestival.com