Raistereonotte, un libro racconta uno spazio di assoluta libertà musicale

Erano quelli che accendevano la notte, tra il 1982 e il 1995, sulle frequenze della RAI, poco dopo le ventiquattro e fino all’alba. Stereonotte è stato un programma di successo, tuttora stampato nella memoria collettiva. Ed ora un libro curato da Giampiero Vigorito, che fu una di quelle voci notturne, racconta quella storia di passioni ed emozioni, con il contributo di altri che fecero l’impresa, nell’indifferenza iniziale, se non nell’aperta ostilità dei vertici Rai, convinti che “tanto a notte fonda chi volete che vi ascolti”. E invece.

Grazie ad una felice intuizione di Pierluigi Tabasso, la radio di stato sceglieva di battere le emittenti private proprio sul terreno della libertà. I conduttori di Stereonotte potevano passare la musica che volevano, spesso proveniente da vinili portati da casa, senza alcuna limitazione di genere o durata dei pezzi. Proprio mentre le radio “libere” diventavano sempre più commerciali, virando verso scelte obbligate imposte dalle case discografiche, Stereonotte veniva a rappresentare una zona franca di ascolto totalmente libero da pregiudizi. E insieme alla musica, le storie che erano legate ad una canzone, ad un album o semplicemente ad uno stato d’animo Il libro racconta quegli anni, attraverso le voci dei conduttori. Giornalisti musicali come Stefano Bonagura ed Ernesto Assante, lo stesso Vigorito, Enrico Sisti e Alberto Castelli della pattuglia di Rockstar, dj esperti scippati ad emittenti private come Radio Blu ma anche semplici absolute beginners guidati solo dalla loro passione, che divenne presto un marchio di fabbrica della trasmissione.

Stereonotte fece conoscere ed apprezzare, per quel suo carattere di programma polifonico, tanta musica diversa, aprendo orizzonti di bellezza, schiudendo nuovi panorami sonori. Organizzati in turni, quattro sentinelle a presidiare lo spazio finora inesplorato delle ore notturne, Vigorito e soci ci immersero in un mondo di musica senza confini, fra le tendenze dell’epoca e il recupero del grande passato, senza divisione alcuna tra generi,

Per chi, come noi, ha fatto radio, questa è stata un’esperienza a cui guardare e di grande ispirazione.

In copertina il nume tutelare Donald Fagen del disco-manifesto The Nightfly (1982), prefazione opportunamente affidata a Carlo Massarini che con quelli di Popoff e Radiodue 2129 aprì la strada, il libro è anche un appassionato ricordo anche di quelle voci che non ci sono più. Su tutte quella di Ernesto Pascale, un espertissimo di musica che sapeva trasmettere passione, ma anche Giancarlo Susanna, Paolo Bernardin, Maria Laura Giulietti, altri conduttori appostati tra mezzanotte e l’alba.

Anche ascoltatori illustri come Renzo Arbore, Eugenio Finardi, Fiorella Mannoia, Edoardo Bennato, Sandro Veronesi, solo per citarne alcuni, sono stati chiamati a dire la loro, così come i semplici listeners che hanno voluto dare un contributo attraverso la pagina facebook prontamente organizzata da Vigorito nei mesi precedenti all’uscita.

E’ bello poi sapere che voci e suoni di quell’epopea ormai lontana non sono andati perduti come lacrime nella pioggia. Grazie al lavoro appassionato di Giovanni De Liguori che è riuscito a recuperare le audiocassette diligentemente registrate e a riversarle in digitale, molte trasmissioni sono tuttora disponibili su www.viapo14.it.

Ed è molto bello riascoltare, decenni dopo, quelle voci che hanno inondato le nostre vite di grande musica. Ora disponibili anche per gli ascoltatori che se le sono perse.

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