Fino a qualche giorno fa Jerry Lee Lewis, tra i grandi del rock and roll, era ancora l’unico rimasto ancora in vita. Adesso ha raggiunto Buddy Holly (partito prestissimo sull’aereo fatale), Elvis Presley, Bo Diddley e i più recentemente scomparsi Chuck Berry e Little Richard nell’ Olimpo degli dei del rock and roll. C’è un pianforte in fiamme, al largo di Orione e un gran movimento, lassù.
Meteora negli anni Cinquanta, Jerry Lee, ma assurto tra i padri fondatori riconosciuti del genere, messo a terra da uno scandalo e poi risorto tante volte mentre il rock si trasformava. Per citare il titolo di un suo disco del 2006, in cui duettava con gente come Jimmy Page, John Fogerty , Ron Wood, Neil Young e una ventina di altri artisti, The Last Man Standing, l’ultimo uomo ancora in piedi, a ribadire la sua longevità.
Nato a Ferriday (Louisiana) il 29 settembre 1935, da una famiglia povera, iniziò presto a suonare il pianoforte insieme al cugino Jimmy Lee Swaggart che poi divenne predicatore e fiero osteggiatore della “musica del diavolo” incarnata da Jerry Lee. Il loro rapporto controverso è ben rappresentato nel film Great Balls of Fire di Jim McBride con Dennis Quaid protagonista.
Jerry infatti era un avido ascoltatore di musica nera e frequentatore clandestino di posti allora proibiti, dove si sentiva però a proprio agio. Potè così sviluppare abbastanza precocemente un suo stile personale, fatto di boogie-woogie, gospel, rythm and blues e country. I piani della madre, che lo iscrisse ad una università cristiana, erano ben diversi: era convinta che Jerry avrebbe cantato solo per il Signore e leggenda vuole che lui avesse messo le carte in tavola ben presto, cominciando a suonare durante una funzione una scatenata versione boogie di My God is Real. Lui e Pearry Green, il presidente degli studenti che lo spalleggiava furono espulsi dalla scuola malgrado Lewis sostenesse che Green “non sapesse quello che avrei fatto”.
Anni dopo Green gli avrebbe chiesto: “Ma suoni ancora quella musica del demonio?” E lui: “Sì certo, ma sai che è strano? La stessa musica per cui sono stato cacciato da scuola è quella che loro suonano nelle loro chiese, con la differenza che io so di suonare per il diavolo e loro no.
Era ormai nato The Killer, così soprannominato per lo stile selvaggio e sfrontato, anticonformista e ribelle che avrebbe fatto impazzire folle di ragazzine e non solo.
Nel 1954 pubblicava il primo disco e nel 1956 entrò far parte della scuderia della Sun Records, componendo con Johnny Cash, Elvis e Carl Perkins il leggendario Million Dollar Quartet di Sam Phillips. Caso volle però che a scoprirlo fosse stato Jack Clement, mentre il proprietario era in vacanza. Il 1957 è fondamentale perché Lewis incide Whole Lotta Shakin Goin’ On, un brano scatenato e pieno di casti doppi sensi sessuali, sufficienti però a farne un eroe del rock and roll ribelle. Seguì un altro hit come Great Balls of Fire, mentre High School Confidential (1958) ne consolidò la fama presso i giovani.
Era nata una stella che avrebbe potuto oscurare quella di Elvis, soprattutto in concerto. Dal vivo il set era trascinante e formidabile, faceva sembrare storia antica gli ancheggiamenti di Presley. Jerry Lee martellava il pianoforte allo spasimo, scuotendo il ciuffo ribelle, lo suonava con i piedi, ci saltava sopra e arrivò persino a dargli fuoco in un’esibizione memorabile che anticipava i gesti distruttivi a venire di Jimi Hendrix e Pete Townshend.
Così come distrusse anticipatamente la sua carriera nel 1958, venendo coinvolto in uno scandalo. I giornali vennero a sapere che aveva sposato Myra Brown, la figlia di suo cugino (tra l’altro bassista della band) all’epoca tredicenne e lo fecero a pezzi. Durante un tour in Gran Bretagna in cui si era portato la giovane moglie malgrado Sam Phillips lo avesse ampiamente sconsigliato, il pubblico inglese e puritano reagì malissimo, boicottando i suoi show e non andò meglio in patria, visto che proveniva pur sempre da uno stato del Sud, non certo di larghe vedute.
A quel punto, pochi anni dopo l’esordio, era già fuori dalla scena musicale. Il suo comportamento anticonformista non gli venne perdonato e gli procurò una triste discesa. Dai diecimila dollari che guadagnava ad ogni concerto, riuscì a spuntarne un centinaio a serata, in piccoli locali e birrerie. L’unico che gli rimase accanto fu il deejay Alan Freed che continuò a trasmettere i suoi dischi per radio finché anche lui non venne travolto dallo scandalo delle bustarelle.
Ma Jerry era pur sempre sotto contratto con la Sun e nel 1961 uscì l’unico successo di quel periodo: una cover di What’d I Say di Ray Charles, interpretata con il suo stile inimitabile.
Alla metà degli anni Sessanta, l’interesse rinnovato per il rock and roll delle origini lo riportò ad essere popolare e si esibì soprattutto in Inghilterra e Germania. Il suo Live at the Star Club registrato ad Amburgo nel 1964 è considerato uno dei migliori album dal vivo di tutti i tempi. Il critico musicale Stephen Erlewine scrive: “E’ straordinario. Il più puro e duro disco di rock and roll mai registrato. In confronto, il suono degli Stooges sembra compresso, l’hardcore punk castrato e i Sex Pistols delle mezze seghe”.
Negli States, comunque Jerry faticava a tornare in classifica. I produttori gli suggerivano di registrare sotto pseudonimo o di darsi al clavicembalo, ma lui accettò solo il consiglio di Jerry Kennedy della Mercury Records che lo spingeva ad un ritorno al country. Lewis aveva sempre considerato il genere parte integrante del suo stile e così nel 1968 arrivò il successo di Another Time, Another Place, seguito da altri hit country.
Jerry Lee Lewis ha avuto sette mogli come Barbablù, ma nessuna di loro è morta assassinata, anche se le tragedie non sono mancate. Con Dorothy Barton il matrimonio finì dopo 20 mesi: “Avevo 14 anni e lei era vecchia per me. Ne aveva 17”. L’unione con Jane Mitchum, tra l’altro di dubbia validità perché celebrata prima che il divorzio dalla Barton fosse effettivo, gli diede due figli, Jerry Lee Jr. (1954, morto in un incidente stradale nel 1973) e Ronnie Guy (1956). Con Myra, a dispetto di tutto, la storia fu duratura, dal 1958 al 1970 con due figli, Steve Allen (1959, morto a tre anni nella piscina di casa) e Phoebe Allen, diventata musicista. Poi si risposò con Jaren, dal 1971 al 1972, che gli diede una figlia, Lori Lee e prima del divorzio morì annegata nella piscina di un vicino. Il matrimonio con la quinta moglie durò solo 77 giorni, da giugno ad agosto 1983, quando lei fu stroncata da una overdose di metadone. Lewis sposò poi dal 1984 al 2004 Kerrie Mc Carver e la coppia ebbe un figlio, Jerry Lee III (1987). E’ tuttora coniugato, dal 2012, con Judith Brown, ex-moglie di Rusty Brown, il fratello di Myra.
The Killer non ha mai ucciso nessuno, anche se una volta sparò per gioco al suo bassista Butch Owens pensando che la rivoltella fosse scarica e un’altra si presentò armato a casa di Elvis Presley (da lui invitato, ma le guardie non erano state avvertite) dichiarando seraficamente alla sicurezza che era lì “per uccidere il re”. Ma la sua vita costellata di tragedie personali, dipendenze da droga e alcol, disintossicazioni, improvvise resurrezioni artistiche, ne ha fatto un personaggio tormentato, degno protagonista di libri e film che infatti non mancano.
Nel 1986 è entrato nella Rock and Roll Hall of Fame e ha inciso con i vecchi compari Cash e Perkins, e in aggiunta Roy Orbison l’album Class of ‘55.
E’ del 2006 Last Man Standing in cui esplora rock, country, gospel e blues insieme a compagni di viaggio come Neil Young, Ronnie Wood, Little Richard, Robbie Robertson, B.B. King e altri giganti.
The Killer ha continuato ad esibirsi dal vivo fino al 2019, quando è stato colpito da un lieve ictus che lo ha costretto a ritirarsi dalle scene dopo più di sessant’anni di carriera.
Chi ha inventato il rock and roll? Jerry Lee non ha dubbi in proposito. “Io ho creato il rock & roll prima ancora che qualcuno potesse pensare di poter avere il rock & roll. Quando Elvis cominciò ad avere successo faceva rockabilly, ma è quando io pubblicai Whole Lotta Shakin’ Goin’ On’ che nacque il r&r ed è allora che fu marchiato con quel nome.”
Paolo Redaelli
ASCOLTI
Million Dollar Quartet. The Complete Session (1955)
Live at The Star Club (1964)
Class of ‘55 (1986)
VISIONI
High School Confidential (1958), di Jack Arnold
Great Balls of Fire (1990), di Jim Mc Bride
PAROLE
Nick Tosches – Con me all’inferno. La vita di Jerry Lee Lewis (2010)