Moby nuovo album, ancora nubi?

Sei marzo 2020, questa la data di uscita prevista per l’ultimo lavoro del cantante e musicista statunitense Moby, al secolo Richard Melville Hall. Il nuovo album, diciassettesimo in studio, per la propria label Little Idiot, si chiamerà All Visible Objects ed è stato preceduto dalla pubblicazione del primo singolo Power is Taken in collaborazione con D. H. Pelligro, batterista dei Dead Kennedys. Di tutto rispetto la sede nella quale è stato realizzato il progetto musicale, gli EastWest Studios di Hollywood in California, già celebri per avere ospitato David Bowei e i Beach Boys. Questa la tracklist fornita in anteprima:

D. H. Pelligro

1- Morningside

2- My Only Love

3- Refuge

4- One Last Time

5- Power Is Taken

6- Rise Up In Love

7- Forever

8- Too Much Change

9- Separation

10- Tecie

11- All Visible Objets Album Only

Ideale continuazione di Long Ambients Two, datato 15 marzo 2019, All Visible Objects vedrà l’intero ricavato devoluto a associazioni animaliste e di beneficenza, quali The Humane League, The International Anti-Poaching, Mercy For Animals, Exctinction Rebellion, The American Civil Liberties Union, The Good Food Institute.

Azione pienamente in linea con il timido Moby, astemio giovanotto del Connecticut cresciuto con forti tendenze vegane e arrivato nella Grande Mela alla ricerca di successo. Proprio la sua vicinanza alla filosofia vegana è stata consacrata nel novembre del 2019, attraverso la condivisione di foto relative ai suoi tatuaggi per l’anniversario dei 32 anni vissuti senza alimentarsi con animali e loro derivati. 

Percorso ora fortunatamente senza più tentennamenti quello di Moby. L’approdo sul territorio Newyorkese ha prodotto infatti un crollo verticale a partire dal nuovo millennio, in contemporanea con il raggiungimento della notorietà planetaria. Sesso, droga e rock n roll, in una perversa e purtroppo consueta spirale che pare non abbia mai fine. Fino al 2008, con un tentativo di suicidio dovuto all’assunzione simultanea di oppiacei e cocaina. Solo un ricordo, meno male. Come rimane solo un ricordo quell’infanzia in una povera casa nel quartiere di Harlem, orfano a due anni del padre morto ubriaco alla guida di un’auto. 

Resta però ancora un dubbio a cui dare risposta. Come interpretare quella fotografia anticipata dall’artista, probabile copertina del nuovo lavoro, con nuvole scure a coprire l’azzurro del cielo? Speriamo non preluda a un nuovo cambio di rotta.

 

 

 

 

Giancarlo Pprtigliatti

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