The Cure, nuovo anno e nuovo disco per il gruppo inglese

Nuovo disco in uscita per i cure. E’ in dirittura di arrivo, dopo dodici lunghi anni, il nuovo lavoro del gruppo post-punk inglese The Cure. Proprio dalle parole del leader storico Robert Smith durante la trasmissione The John Maytham show, è cosa certa che 4:13 dream, l’album uscito nel 2018, avrà un successore. Pochi i dati forniti, data di uscita, tracks, sicuro solo l’entusiasmo e la voglia di mantenere intatto il carattere a firma Cure.
 
Trenta milioni di dischi venduti non hanno evidentemente appagato la fame di stimoli e novità che da sempre caratterizza leader e band. Il lavoro in preparazione andrà a coprire una moltitudine di generi e stili, strizzando l’occhio a nuovi e motivati musicisti. Proprio questo avvicinamento a emergenti generazioni artistiche, ha fornito la giusta ispirazione per la produzione di nuove idee e prodotti.
 

Dati scarni, è vero, ma difficile pretendere di più nel corso di un anno denso di attività come quello appena iniziato. A partire dal 2 maggio, con la partecipazione alla rock and roll hall of fame, poi la celebrazione del trentennale dell’uscita del mitico disintegration, ed ancora headliner dei festival di Glastonbury e fuji rock. 

Ultimo paragrafo per la band paladina del rock decadente? Così parrebbe, leggendo fra le righe delle dichiarazioni rilasciate dal leader Robert Smith e dal tastierista Roger O’Donnell.

Roger O’Donnell

Speriamo che anche questa volta si tratti di uno dei tanti sfoghi che si sono succeduti negli anni,  rientrati sempre senza rilevanti scossoni. Non si sono dubbi, sarebbe un vero peccato concludere una così intensa carriera con un lavoro definito dagli addetti come il più epico, drammatico e triste di sempre.

 

 

 

 

 

Giancarlo Portigliatti

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