Che Musica! Laura Pusceddu e il rock adatto ai minori

Nella vasta pubblicistica sul rock mancava, fino a qualche tempo fa, un libro sulla materia dedicato ai più giovani. Ci ha pensato Laura Pusceddu, autrice televisiva (16 anni e incinta, Sara e Marti), un corso di letteratura per ragazzi con Carlo Lucarelli alle spalle, proponendo all’Einaudi un libro di questo tipo. Proposta accolta dalla casa editrice torinese che ha pubblicato nel 2018 Che Musica!, piccola storia del rock attraverso i profili di venti protagonisti raccontati ai ragazzi con linguaggio semplice ed incisivo, con le illustrazioni dell’artista ungherese Lilla Bölecz che li mostrano nelle loro “evoluzioni stilistiche” e perfino una piccola top five per avvicinarsi musicalmente agli artisti descritti.
Dai Beatles, Bob Dylan e gli Stones, leggendaria trimurti del rock qui rappresentato in forma primigenia dal suo re Elvis Presley fino ai Nirvana, passando per i Pink Floyd, David Bowie e i Queen, fino a Madonna e Michael Jackson, Eminem e Lady Gaga. Con il dovuto rispetto per predecessori come Ray Charles e Aretha Franklin. Unico italiano, l’immancabile Vasco.

Non ci sono i Led Zeppelin e i Doors, però. E manca pure Lou Reed.
Qualcuno abbiamo dovuto per forza escludere, seppure a malincuore. Insieme all’editor abbiamo scelto per popolarità riconosciuta e importanza storica, nomi che ai ragazzi dagli otto anni in su dicessero qualcosa. Non c’è nemmeno Bruce Springsteen, se per quello. E i ragazzini sono i più attenti censori, uno mi ha chiesto perché non c’erano gli AC/DC, il suo gruppo del cuore…

In compenso, un utile compendio per avvicinarsi a un mondo straordinario.
Ai giovani questo libro può aprire un sacco di porte. In un colpo solo puoi fare scoperte che magari ti tieni per tutta la vita, conoscere vite incredibili. Lo abbiamo presentato in vari festival e nelle scuole, riscuotendo sempre grande successo grazie all’ attenzione e alla curiosità dei più piccoli.

Fanno anche domande imbarazzanti?
Direi di no, erano molto interessati proprio alla parte musicale, dunque alla visione di video e all’ascolto degli audio che sottoponevo loro. Le domande più ricorrenti erano “come è nata questa idea” “qual è il tuo artista preferito” oppure commentavano le vite e le vicende personali dei singoli artisti, raccontate nel libro, o smaniavano per dimostrare che qualche pezzo o artista già lo conoscevano bene, tra tutti Michael Jackson e i Queen. Ricordo però con affetto e simpatia una bambina che si è appassionata così tanto a quello che raccontavo su Aretha Franklin da prendere appunti, che mi ha poi chiesto di autografare.

Ti chiedo anch’io come è nata l’idea di “Che musica!

Come nascono solitamente, spesso dalla mancanza di qualcosa che si avverte. Io sentivo che un libro così non c’era. Ho subito individuato in Einaudi un potenziale interlocutore adatto e non ho mandato mail in giro a questa e quella casa editrice. Sono stata subito ascoltata ed ecco qua il libro.

Un colpo solo, ma andato a segno.
Proprio così. Sono stata anche fortunata. Ed è andata talmente bene che adesso, per la collana Grandissimi, ho pubblicato anche un libro su una delle venti stelle incluse, Michael Jackson…

Che non è proprio la mia idea di rocker, ma di cui riconosco comunque la grande importanza nella cultura giovanile dai Settanta in poi, poliedrico e sempre capace di rinnovarsi come Madonna, del resto.
Il 25 giugno sono dieci anni dalla sua scomparsa. Ovvio che il libro, illustrato da Giuseppe Ferrario, è stato pensato anche in funzione di questa ricorrenza. E’l’omaggio ad un grande della musica che ha influenzato molti altri artisti. Uno showman completo, che cantava e ballava, ma anche un bravo compositore e non solo un performer eccezionale.

E naturalmente, ci sarà anche un altro libro in cantiere.

Sì, ma per il momento non posso dire quale…

Ma, al netto delle scelte editoriali, qual è la tua top five reale di artisti preferiti?
“Oddio, mi metti in difficoltà. Tra quelli inclusi nel libro, direi Beatles, David Bowie, Nirvana, Michael Jackson, Ramones a pari merito con Aretha, una delle voci che ho ascoltato di più dalla mia infanzia. Se andiamo oltre, Stevie Wonder, Bjork, Battisti, Battiato, Massive Attack. E poi Lamb, Etta James, Radiohead, la prima Alanis Morrissette, Sia, Selah Sue…no, non ce la faccio proprio a stare nei cinque!

Paolo Redaelli

Ti potrebbe interessare