Copertina velvettiana per una protagonista che si chiama Nico e poi diventerà Siouxsie, attraversando così vent’anni di musica e controcultura. La rete del titolo in cui cade la donna è fatta di sesso, droga e rock and roll ma questo romanzo, pure intriso di riferimenti musicali, non parla di una parabola artistica comune a molti. Nico è una donna che tesse una rete e poi ci finisce dentro, intrappolata dopo aver rifiutato l’amore di Emma, che per lei si prenderà cura di suo figlio Milo, spingendola a superare lo sgomento iniziale di una maternità non voluta.
Nico viene da una famiglia disastrata, Emma da una rispettabile, lei spavalda e punk, l’altra timida e introversa. Non potrebbero essere più diverse eppure il loro rapporto, iniziato negli anni della scuola, all’inizio è fortissimo, quasi un’alleanza contro tutto e tutti, sembra capace di sfidare il mondo nella Firenze degli anni Ottanta, tra un concerto di Patti Smith e uno dei Liftiba.
Saranno scelte diverse a farle perdere di vista, Nico si fa travolgere dalla droga, l’amica si dà allo studio universitario, si incontreranno saltuariamente nel corso degli anni. Emma la soccorrerà più volte nel momento del bisogno, convinta in qualche modo di poterla salvare. Ma Nico rifiuta la rete di solidarietà che le si è formata intorno, malgrado lei. E sulla rete, il web in cui siamo tutti impigliati, comincerà ad irretire un uomo dopo l’altro, quasi come rivalsa dopo tante disavventure.
Elisa Giobbi, autrice di Firenze Suona (che ha dato il titolo anche ad una sua rubrica per Musiclike) e di altri libri ispirati dalla musica, con sensibilità e partecipazione, racconta in prima persona una vicenda di amore al femminile, di rapporti umani forti. Ed è una rete anche quella in cui si trovano ad essere imbrigliati i lettori, fino ad una conclusione non scontata. In un solo romanzo dall’andamento circolare l’autrice riassume tante storie a cui, forse, nella nostra vita siamo passati tante volte vicino senza che ce ne accorgessimo.
Elisa Giobbi – La rete (Stampa Alternativa, 2018)
Paolo Redaelli