Ha vinto il Fringe Festival di Edimburgo nel 2012 e, dovunque vada, è atteso come un concerto rock. “La merda”, spettacolo poetico e rivoltante di Cristian Ceresoli, torna in scena al Teatro Duse giovedì 7 marzo nell’interpretazione di Silvia Gallerano.
Un modo inconsueto di celebrare la festa della donna attraverso la storia di una ragazza brutta, sola e nuda sul palco, che tenta con ostinazione e coraggio di aprirsi una varco nella società “delle cosce e delle libertà”. Il fango in cui tenta di districarsi è il pantano frutto del genocidio culturale di cui parlò Pier Paolo Pasolini all’affacciarsi della società dei consumi.
Sette anni di rappresentazioni, e di ovazioni, in tutto il mondo, per lo spettacolo teatrale che diventerà anche un film, in corso di lavorazione. “La merda” è divenuto ormai un fenomeno internazionale che ha rotto i confini del teatro ed ha ottenuto un’accoglienza clamorosa ovunque, da Londra a Vancouver, da Adelaide a Berlino.
E’un poetico e scioccante flusso di coscienza sulla condizione umana il monologo che porta sul palco Silvia Gallerano, con un’interpretazione intensa che le è valsa le lodi della critica per questa bulimica e rivoltante confidenza femminile. Il Times lo ha definito “straordinario, brutale, disturbante e umano”, mentre secondo The Guardian la Gallerano lo rende “in maniera sublime e da strapparti la pelle di dosso”,
STORIA DI UN FENOMENO – Dopo circa due anni di lavorazione in uno stato precario, a fine marzo 2012 la prima italiana de ‘La Merda’ al Teatro i di Milano va subito sold out, con replica straordinaria esaurita in poche ore. Ad agosto dello stesso anno, la versione in inglese, ‘The Shit’, viene presentata in prima mondiale alla Summerhall per il Fringe Festival di Edimburgo, dove ottiene un altro record di pubblico fino a diventare un Fringe Sell Out Show. Qui riceve critiche straordinarie e vince il Fringe First Award for Writing Excellence per la scrittura a Cristian Ceresoli, il The Stage Award for Acting Excellence per l’interpretazione a Silvia Gallerano e l’Arches Brick Award for Emerging Art oltre ad una nomination per il Total Theatre Award.
In Italia vince, tra gli altri, il Premio della Critica ANCT. Da quel momento un clamoroso successo di pubblico e critica accompagna l’opera nel Tour Mondiale, che tocca Londra, Madrid, São Paulo, Roma, Glasgow, Berlino, Vancouver, Vilnius, Copenhagen, Lisbona e Adelaide con anni consecutivi di tutto esaurito.
Intanto le produzioni del testo in altri paesi, come Danimarca, Brasile e Norvegia, vengono accolte con settimane di tutto esaurito e altrettanto successo di critica.