Fresu, Rava, Bollani, Sosa, Galliano: pezzi da novanta per Crossroads 20

Vent’anni per Crossroads, festival itinerante per l’Emilia-Romagna di jazz e tanto altro, che per la ricorrenza schiera pezzi da novanta: Paolo Fresu, Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Omar Sosa, Trilok Gurtu, Stefano Bollani, Richard Galliano.

C’è naturalmente anche molto altro nel nutrito programma allestito da Jazz Network che ci accompagnerà da qui agli inizi di giugno, incorporando anche il Ravenna Jazz Festival. Si va a cominciare il 28 febbraio al Teatro De André di Casalgrande (RA) con il trio atipico della cantante norvegese Kristin Asbjørnsen, per chiudere a Parma il 7 giugno nella Casa della Musica, con Italien Song di Luca Aquino che abbina musica e delicatezze enogastronomiche.

Paolo Fresu compare per la prima volta il 2 marzo, sempre a Casalgrande insieme al pianista Bojan Z e poi suonerà ancora il 26 marzo al Teatro Galli di Rimini con Omar Sosa e Trilok Gurtu, l’11 maggio nel trio Mare Nostrum con il grande fisarmonicista francese Richard Galliano e il pianista svedese Jan Lundgren al Teatro Alighieri di Ravenna e infine si confronterà con Chet Baker il 15 maggio al Teatro Asioli di Correggio (RE) imsieme al pianista Dino Rubino e al bassista Marco Bardoscia.
Stefano Bollani incrocia il suo pianoforte con quello del cubano Gonzalo Rubalcaba il 27 marzo al Teatro Municipale di Piacenza, occasione unica in Italia e prima mondiale.

I concerti di Enrico Rava sono un omaggio ai suoi ottant’anni, che compirà nel 2019. Due le produzioni originali di grande respiro una dedicata al grande Antonio Carlos Jobim, insieme a Eduardo e Roberto Taufic, Barbara Casini e l’Italian Jazz Orchestra (1 maggio, Forlì, Teatro Diego Fabbri), l’altra in compagnia di Tommaso Vittorini, Mauro Ottolini e Alien Dee. Saranno loro, assieme a Rava, i solisti e direttori del colossale Pazzi di Jazz, che vede ben 250 giovanissimi musicisti, tra orchestra e coro, impegnati in un repertorio dedicato a Duke Ellington (6 maggio, Ravenna). Rava sarà anche il solista principale di Malìa napoletana, spettacolo che ha come protagonista vocale Massimo Ranieri, sostenuto da una band di stelle del jazz italiano, tra le quali anche Stefano Di Battista e Rita Marcotulli (5 maggio, Ravenna). Lo ritroveremo poi circondato dai suoi Friends, ovvero Makiko Hirabayashi, Jesper Bodilsen e Morten Lund il 25 maggio, Correggio).

Saranno ben sei le occasioni per ascoltare la tromba di Fabrizio Bosso: il 19 marzo al Teatro Sociale di Novafeltria con Storyville Story, progetto che insieme al trombonista Mauro Ottolini e dedicato al jazz di New Orleans. Poi al Teatro Facchini di Medolla (MO)il 1 aprile col nuovo quintetto internazionale Not a What e il pianista Giovanni Guidi, il 18 con lo Spiritual Trio al Teatro Comunale di Russi (RA), il 19 a Villa Torlonia di San Mauro Pascoli (FC) con il suo Quartet, il 26 al Teatro Ebe Stignani di Imola con un omaggio a Lucio Battisti dal cast stellare (Peppe Servillo, Javier Girotto, Rita Marcotulli, Furio Di Castri, Mattia Barbieri) e infine il 31 maggio a Correggio con il sestetto Latin Mood e il sassofonista Javier Girotto che nella stessa serata si esibirà anche alla testa del suo trio in un programma di nuevo tango.

Nel ricco cartellone si segnala anche il concerto dei New York Voices, campioni di armonizzazioni e virtuosismi canori che chiude il 12 maggio al Teatro Alighieri il Ravenna Jazz Festival. Da non perdere anche il solo del chitarrista Marc Ribot, guru dell’avanguardia downtown newyorkese, al Bronson di Ravenna il 3 maggio e il trio di Mark Lettieri (chitarrista degli Snarky Puppy) il 4 al Cisim di Lido Adriano. Grande attenzione per il multistrumentista israeliano Adam Ben Ezra, tecnica jazzistica e suoni del mondo il 4 giugno al Chiostro di San Francesco a Bagnacavallo (RA) e per il progetto Dark Dry Tears del bassista Danilo Gallo con Francesco Bearzatti, il 31 maggio al Teatro Comunale di Castel San Pietro Terme (BO). Raffinatezza estrema nel duo tra l’arpista colombiano Edmar Castaneda e il clarinettista Gabriele Mirabassi, il 17 marzo al Teatro Dadò di Castelfranco Emilia (MO).

Con 70 concerti che coinvolgono oltre 500 musicisti, comunque, c’è di che scegliere.

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