Alma’ngarrà, anima latina e napoletana

Alma’ngarrà per mandare via una serata gelida, al Teatro Comunale di Fontanellato (Parma), sabato 26 gennaio all’ora dell’aperitivo, con una fusion di belle canzoni sudamericane e napoletane. Anima e voce, l’alma è quella latina e ngarrà in partenopeo significa azzeccare, centrare. Centrare l’anima, quindi ma ngarrà senza accento rima anche con chitarra, la sei corde pizzicata con talento e perizia da Fabio Piliego, la voce espressiva e ricca di saliscendi emozionali di Eleonora Montagni che si inerpica su brani dalla melodia apparentemente semplice, ma in realtà intricata.

Un viaggio che va da Quizàs, quizàs, quizàs a Cielito Lindo, brani stranoti, stampati nella memoria collettiva, passando per pagine poco conosciute della musica latina come Los Gallos scritta durante la rivoluzione spagnola in cui i pennuti combattenti si identificano con le opposte fazioni, repubblicani e franchisti, come Indifferentemente, splendida, suggestiva canzone partenopea sulla fine di un amore, come Macorina in cui Chavela Vargas, costaricana che visse in Messico, racconta di una prostituta cubana.

Havana e Napoli, Buenos Aires e Madrid, latitudini musicali che si intrecciano nel nome di una musica senza tempo, fra gli intrecci sapienti di voce e chitarra. Maruzzella, soprannome affettuoso con cui Roberto Murolo chiamava la moglie, vive in un arrangiamento nuovo e i tocchi di Piliego sfiorano spesso la bossanova, il tango e il flamenco.

Bamboleo dei Gipsy Kings assume toni malinconici, nebbiosi. Alleria di Pino Daniele è sempre languida e bellissima. Il pubblico reagisce con entusiasmo e calore, senza lesinare applausi a questa proposta musicale nata alla fine dell’inverno 2017 nata “per ritemprare gli animi da quella coltre grigia che accompagna i mesi più freddi in pianura padana”, come spiegano gli autori. “La mancanza della luce diretta del sole abbassa l’umore e rende cupi, oltre alla natura, anche gli uomini che riflettono una sorta di tristezza e malinconia. A qualcosa bisognava pur pensare…”.

E così, tristessa, per favore, va via. Ecco un mood che prende ispirazione da due mondi, gettando un ponte tra continenti diversi eppure simili nella musica, i testi e le emozioni. Canzoni popolari che parlano di amori, passioni, tradimenti, il sentimento che arde e trascina come questa unione, “’na’voce e na’ chitarra” per trasportarci lontano.

Un bel modo di inaugurare gli aperitivi musicali al Teatro di Fontanellato, luogo di cultura che unisce musica e comicità, dramma e ironia.

Paolo Redaelli

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