Rock come stai? Stato di salute e speranze per il 2019

Allora. I Pink Floyd hanno cessato di esistere dopo l’uscita di Roger Waters e The Final Cut. I Rolling Stones esistono in virtù della straordinaria resistenza di Mick Jagger e da aprile saranno in tour negli Usa, ma non fanno un grande disco ormai da vent’anni. Gli AC/DC, morto Malcolm Young, sono rimasti l’ombra di loro stessi. Dopo la morte di Freddie Mercury (raccontato in un bel film), i Queen avrebbero fatto meglio a smettere. Gli U2 hanno smesso da tempo di fare dischi memorabili, diciamo più o meno da vent’anni. Phil Collins ed Eric Clapton, pur malati, sono ancora in giro e così Mark Knopfler, anziano ma sanissimo, anche se i Dire Straits Legacy vanno per conto loro.

Gli Who sono anziani ed arzilli, ma con un repertorio di due opere rock e mezza, vuoi anche dischi nuovi? I Jethro Tull sono rimasti Ian Anderson e basta.
Resistono Bob Dylan, più che altro per il suo pubblico (lui non ha bisogno di nuovi adepti) e, molto meglio, Neil Young (aprendo i suoi formidabili archivi) e un sorprendente David Crosby che adesso non fa più dischi ogni vent’anni. Van Morrison invece fa troppi dischi, il migliore risale al 2016.

Paul McCartney tiene in vita con se stesso e Ringo Starr la magia senza tempo dei Beatles. E’malata, Joni Mitchell e comunque era tornata a dipingere da anni, così come Grace Slick. Nel 2018 abbiamo dato l’addio ad Aretha Franklin e Marty Balin. The Great Gig In The Sky si ingigantisce, ma Jerry Lee Lewis e Little Richard, per ora, declinano l’invito. Gli Zombies sono morti viventi, ma camminano ancora. I King Crimson sono vivi e vegeti (anche perché morti tante volte) e festeggeranno cinquant’anni di attività nel 2019 con alcune date italiane. Frank Zappa è morto nel 1993, ma è vivissimo grazie anche a due artisti italiani come Petra Magoni e Marco Pacassoni.

Bisogna cominciare a guardarsi in giro altrove, gente.
Pearl Jam, Radiohead e Ben Harper tengono alta la bandiera della musica di qualità e delle generazioni precedenti. Nick Cave, Tom Waits e David Byrne rimangono artisti assoluti, al di là anche della musica. Paul Weller ha fatto un ottimo album, come non gli riusciva da anni. Joe Jackson ha appena sfornato un ottimo disco, la migliore primizia di questo 2019. John Hiatt non delude mai, così come Ry Cooder e Suzanne Vega.

Le cose migliori negli ultimi anni sono venute dalle donne: Tori Amos, Cat Power, Florence & The Machine, St. Vincent, Lana Del Rey, Julia Holter. Non credo che i Greta Van Fleet possano sostituire i Led Zeppelin (che nel 2019 festeggiano il mezzo secolo di due album fondamentali) e forse non ci credono nemmeno loro. Però almeno si sono imposti un bel modello.

Ripongo speranze sparse in Fantastic Negrito, Here Lies Man, Kamaal Williams, Vulfpeck, ma non mi faccio troppe illusioni. In Italia punto su Hidden Parts e Sdang!!
E voi, come la pensate? Fatecelo sapere commentando qui.

Paolo Redaelli

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