Il leader dei Jam e degli Style Council, in occasione dei suoi 60 anni, confessa: “l’unica cosa che so è che non smetterò mai di scrivere canzoni”. Sperimentando come pochi altri artisti, passando dal punk al soul, “The Changingman” ha intrapreso la carriera da solista nel 1989. Così il Modfather torna con un album di puro cantautorato in cui confessa in una raffinata versione folk-acustica i suoi pensieri più profondi dedicando anche un brano al mitico David Bowie.
Già dalla title track è possibile percepire un’atmosfera riflessiva e positiva che caratterizzerà tutto il disco: “Here’s one for the searching soul in the moonlight/ It’s alright head down with a furrowed brow in the deep night […]I’m trying to find the words to say /but I wouldn’t want it any other way/ Hey hey sleep tight, let tomorrow bring you a new day/ It’s okay head down, let the current take you the long way/ it’s okay”.
Musicalmente il pensiero va a Wild Wood, ma solo per quanto riguarda la chitarra perché in The Soul Searchers il sound è reso più dinamico e fluido grazie al suono inconfondibile della tastiera di Rod Argent, fondatore del gruppo The Zombies. Ebbene sì, Weller non ha convocato solamente la sua band ma anche amici e collaboratori: ad esempio in Mayfly, pezzo molto soul, alla chitarra c’è Steve Brookes dei Jam; in Come Along figurano due figure di spicco del folk revival britannico, Danny Thompson e Martin Carthy,mentre in Books , brano dal sound indianeggiante, Noel Gallagher – presenza che non passa inosservata – suona l’harmonium.
Per il suo quattordicesimo album Paul Weller prende ispirazione da molteplici fonti, di conseguenza lo stile di ogni singola canzone cambia continuamente e occorre avere una certa elasticità nei gusti musicali per poterlo apprezzare pienamente. Ideato come disco per chitarra e voce, alle cui aggiunte si è pensato in un secondo momento, soddisferà gli ascoltatori dal gusto più semplice, ma piacerà anche agli amanti delle atmosfere sognanti e romantiche conferite dagli archi e dai fiati che non suoneranno mai banali perché in costante contrasto con la voce calda e avvolgente di Paul.
True Meanings è anche una riflessione paterna nata dalla preoccupazione di Weller nei confronti della società odierna.”Che si tratti di fascismo o religione, forze oscure ci stanno facendo regredire. Fra le epoche che ho vissuto, questa è la più drammatica” afferma. Ma in May Love Travel With You sembra suggerirci una soluzione che suona anche come un augurio:«Wherever your mind wanders/ while combing through the years/ may love travel with you/ forever and without fear»
Chiara Picciano