È possibile avere successo senza fare concerti?

La domanda mi è sorta qualche giorno fa quando è uscita la notizia che Adele potrebbe smettere di fare concerti a causa della sua ansia da palcoscenico, mai completamente guarita. Mi sono allora chiesta: come è possibile continuare a mantenere il successo a livello mondiale senza girare per il mondo? La domanda per alcuni, soprattutto per i più grandicelli, può sembrare stupida: se ci pensiamo, infatti, l’abitudine di fare concerti è tutto sommato recente. E molti artisti – soprattutto quelli italiani e datati – si fanno vedere ben poco sul palco.

Portiamo l’esempio significativo di Mina. È dal 1978 che l’artista non si fa vedere né fotografare eppure continua ad avere un enorme successo: tra collaborazioni importanti e album stratosferici, la Tigre di Cremona continua a tenere testa a molti colleghi.

Il problema della mia generazione è fare il collegamento automatico album – concerto, e di vivere sperando che questo avvenga nella nostra città. Rincorriamo i nostri idoli, aspettiamo intere ore sui siti per acquistare i biglietti, montiamo le tende di fronte agli stadi e ci dormiamo per alcune notti aspettando l’evento con il fiato in gola, facciamo dei lunghi viaggi pur di vederli e cantare insieme a loro per un paio d’ore. 

Ma il senso stesso di fare musica, non era inizialmente quello di essere obbligati a cantare in live e questo viene dimostrato da Mina stessa.  È allora possibile fare successo – e mantenerlo, soprattutto – senza farsi vedere troppo in pubblico? Io penso che nel caso di Adele, la situazione potrebbe anche non cambiare: lei è quel genere di artista che non ha bisogno di lavorare troppo sulla presenza, in quanto basta la sua musica per far parlare di sé. Ma come potrebbe andare ad altri? 

Credo che molti cantanti, oggi, abbiano successo proprio perché lavorano più sull’immagine che sulla musica: cercano di fare notizia, di sorprendere con atteggiamenti e modi (ma anche con abbigliamento) fuori dal comune, al fine di vendere il loro prodotto. Molti non mettono tanto in gioco il loro talento quanto il loro saper essere al di sopra delle righe: aldilà del fatto che questo si ripercuote molto spesso sulla musica, l’atteggiamento rende gli artisti stessi deboli e facilmente sostituibili. 

Bisogna quindi stare attenti a pensare “basta la mia musica, basto io” e soprattutto bisogna prestare attenzione a quella che potrebbe diventare una moda: ci sono ben pochi artisti al mondo che possono permettersi di vivere nell’ombra e continuare a vendere milioni di dischi; tutti gli altri si devono rassegnare a rimanere sulla cresta dell’onda e puntare su un’ottima promozione degli album. 

 

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