I Baustelle torneranno a Roma in aprile per il tour promozionale del loro nuovo disco “L’amore e la violenza”
Dopo il sold-out del 13 marzo scorso, i Baustelle replicano con una nuova data per la presentazione del loro nuovo album “L’amore e la violenza” a Roma all’Auditorium Parco della Musica il 30 Aprile 2017, Sala Santa Cecilia, ore 21:00. Il nuovo disco formato da 12 tracce, è prodotto da Francesco Bianconi e mixato da Pino “Pinaxa” Pischetola. Questo nuovo album dei Baustelle, attraverso un tour, porterà la band ad esibirsi in alcuni dei teatri più prestigiosi d’Italia. Sul palco, oltre a Francesco Bianconi (voce, chitarre, tastiere), Claudio Brasini (chitarre) e Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni), ci saranno Ettore Bianconi (elettronica e tastiere), Sebastiano de Gennaro (percussioni), Alessandro Maiorino (basso), Diego Palazzo (tastiere e chitarre) e Andrea Faccioli (chitarre).
I Baustelle, come è noto, fanno delle loro canzoni, anche quando pretendono di essere solo canzoni pop, come in questo caso, qualcosa di altro. Le canzoni dei Baustelle non sono tentativi di citare la filosofia esistenzialista e non, tanto per citarla. È proprio la filosofia al momento del pop ne “L’amore e la violenza”, che attira. Si tratta di un album in cui torna la melodia, i testi e gli arrangiamenti ridiventano meritevoli e la canzone sembra formalmente uscire dalle sabbie mobili degli anni Ottanta.
I Baustelle con “L’amore e la violenza” danno vita a un album fatto di citazioni fino quasi alla estenuazione, brani che guardano forse in maniera passatista. Ora, rivisitare e perfezionare citazioni non è certo un’invenzione dei Baustelle, e neanche l’utilizzo di un lessico fuori dal tempo misto a parole odierne. Non a caso fu appunto ciò che fece l’Avantpop: quel movimento che intersecò varie forme d’arte e derivato da un album del jazzista statunitense Lester Bowie, dal titolo Avant Pop – Brass Fantasy, del 1986, nel quale brani pop furono riarrangiati per un ensemble di ottoni. E proprio David Forster Wallace, uno dei massimi alfieri dell’Avant Pop, che diceva “Il vero eroismo non riceve ovazioni, non intrattiene nessuno. Nessuno fa la fila per vederlo. Nessuno se ne interessa” è finito nel testo dei Baustelle. È citato proprio nella canzone, Basso e batteria:” Ti ha lasciato un figlio, Foster Wallace, tre maglioni / E queste cazzo di parole senza senso dentro le canzoni / Ma tu devi resistere, imparare bene a non aver paura / E ballare la musica elettronica nuova del sabato sera.
Il meglio come sempre nasce da un mix di alto e basso, di cultura e banalità. Gli aspetti secondari della vita mescolati o in opposizione a capacità di livello superiore (pensiero, parola, anima) ci fanno ricordare Bachtin de “L’opera di Rabelais e la cultura popolare”. È l’innovazione a farci stare bene dopo averci fatto del male.