Reggae italiano: uno sguardo sui Mellow Mood

L’Italia è la terra natia del cantautorato. Su questo i dubbi sono pochi. Si potrebbe argomentare sul fatto che il cantautorato come stile sia davvero nato qui o meno, ma senza dubbio fra i nostri confini, è un genere che ha sempre destato grande attenzione e studio nell’arco degli ultimi cinquant’anni. Abbiamo i cantautori del passato, quelli del presente e con ogni probabilità fra qualche anno saremo sempre qua a parlare delle migliorie e delle sperimentazioni che sono state fatte per far evolvere questo mondo artistico. Questo è il punto cruciale della discussione: il cantautorato è sempre stato parte della nostra cultura con una così grande mole di importanza e di seguito che a volte ha oscurato tutto il paesaggio artistico nostrano che gli cresceva attorno, sotto e sopra. Con questo non voglio certo dire che abbia avuto più attenzione di quanta ne meritasse, anzi, è un seme cresciuto talmente bene e con tanta maestosità (godendo di un’attenzione elevata proveniente anche dall’estero) che le sue fronde hanno accidentalmente oscurato tante altre piantine del nostro bel giardino. Non a caso anche oggi, dove il mondo musicale è intriso di cambiamenti radicali, stilistici, compositivi, sonori e quant’altro, a casa nostra facciamo scommesse in un ippodromo dove tutti i fantini sono cantautori.

Su questa pagina, oggi, parleremo di altro. Di uno di quei gruppi che sono forse effetti collaterali, presenti nel nostro panorama, ma che meritano un’ attenzione perlomeno continuativa. Parliamo dei Mellow Mood.
Nati a Perdoneno nel 2005 da un’idea dei fratelli Jacopo e Lorenzo Garzia, sono un quintetto che si muove fra il Reagge, il Roots, la Dancehall e la Dub. Esordiscono nel 2009 con il loro “Move!”, disco uscito senza etichetta e senza un distributore ufficiale e senza ufficio stampa, ma almeno con la mano più che sapiente di Paolo Baldini alla produzione. Anche senza passare per le vie ufficiali il disco si impone quasi subito nell’ambiente contando con i primi due singoli “Dance Inna Babylon” e “Only You” ben più di trenta milioni di visualizzazioni su Youtube. La band allora si lancia in due anni di intensissima attività live e di perfezionamento durante la quale avverranno anche un paio di modifiche alla formazione, per poi partorire il secondo disco dal titolo “Well Well Well” nel 2012.

La bellezza delle loro composizioni cresce sempre di più, non cambia il piglio artistico e non cambia il produttore, sempre Paolo Baldini che nel frattempo darà vita al suo progetto solista con il nome di DubFiles. Quello che cambia è che questa volta la casa di produzione c’è eccome, infatti la band è da poco approdata sulle sponde della Tempesta Dischi, la più grande casa di produzione indipendente italiana fondata da Davide Toffolo e compagnia. Sempre dopo un’intensa attività live che li vede protagonisti di festival internazionali come lo Sziget, il Rototom Sunsplash e il Summerjam. Esce nel 2013 il nuovo “Twinz”, che si avvale di tante collaborazioni internazionali. Nello stesso anno, il sempre produttore Baldini con i fratelli Garzia danno vita ad una divisione interna alla Tempesta che sarà la loro casa discografica ufficiale da qui in avanti con il nome di Tempesta Dub. Sempre nel 2013 la band partorirà il loro ultimo disco dal titolo “2 the World” prima di imbarcarsi in un’altra tournèe infinita che stavolta li vedrà anche sui palchi di festival americani.

Insomma, oltre agli Africa Unite e al famoso Alborosie l’ Italia, che non ha mai disdegnato la musica popolare (in questo caso Reagge e annessi) essendo parte integrante del proprio Dna, riesce di nuovo a stupire, partorendo un gruppo che continua ad affermarsi sempre più nel panorama internazionale e non a torto. Un esempio di come la bellezza artistica del nostro paese possa essere poliglotta e variegata. Un gruppo bellissimo che vi metterà sempre il sorriso sulle labbra quando ne avrete bisogno a colpi di musica di estrema qualità sotto ogni aspetto.

Ecco il video di “Burn Mi Heart”, ultimo singolo estratto da “2 the world” in attesa del loro ritorno in studio.

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