Avrete sicuramente sentito parlare in questi giorni dello scandalo riguardante il bagarinaggio on-line, anche detto secondary ticketing. Tutto è partito da un servizio de “Le Iene”, trasmissione di Italia 1 famosa per le numerose inchieste condotte negli anni. In un video di 22 minuti (ora rimosso) Spagnoli, Viviani e De Vitiis, autori del servizio, hanno smascherato quello che da anni si sospettava, ma che mai si era riuscito a provare.
Gli attori principali di questa ingiustizia eseguita a cielo aperto sono tre: Live Nation, società organizzatrice di concerti leader in Italia e nel mondo, i siti di bagarinaggio on-line, e i poveri consumatori truffati. Andiamo con ordine e cerchiamo di capire cosa succede nel magico mondo del secondary ticketing.
Sarà successo sicuramente a tutti di voler partecipare a un concerto-evento, quelli da “una volta sola nella vita”. Si prende la decisione, si controlla il portafogli e ci si lancia nella giungla selvaggia dei click al millisecondo. Si, perché eventi così grandi e attesi sono anche più insidiosi da portare a casa: i biglietti finiscono in un attimo e spesso ci vogliono solo due minuti perché la data vada completamente sold-out. Fino a qui nulla di strano. E’ anche comprensibile che i biglietti per l’unica data dei Coldplay in Italia finiscano praticamente nell’arco di un battito di ciglia. Ma per capire questa storia basta cominciare a guardare la situazione in maniera diversa, pensare in maniera alternativa. Thinking outside the box, per dirla all’inglese.
Quanti biglietti vengono effettivamente messi a disposizione?
La schermata – di lutto o di gioia a secondo dei casi – è quasi sempre quella di TicketOne e chi non riesce ad accaparrarsi il ticket, ma possiede spirito indomito, generalmente si rivolge ai siti di bagarinaggio on -line pagando cifre esorbitanti per ottenere il fatidico tagliando della vita. E’ qui che si gioca la truffa e che entra in gioco Live Nation. L’organizzatore del concerto attua questa mossa astuta.
Per contratto dovrebbe vendere tutti i biglietti a TicketOne – che ha l’esclusiva – la quale si occuperà poi di rivenderli ai consumatori. Ma le cose non stanno così. Live Nation elude gli accordi contrattuali, vendendo una parte considerevole dei tagliandi ai siti di bagarinaggio on-line. I biglietti vengono poi ovviamente rivenduti a un prezzo maggiorato (gonfiato, verrebbe da dire) generando guadagni astronomici.
Stando alle fatture che attestano l’esistenza effettiva di questo rapporto, i siti di secondary ticketing incassano il 10% dei guadagni di questa manovra fraudolenta, mentre il restante 90% torna dritto nelle casse di Live Nation, che con questa procedura praticamente genera soldi dal nulla, a scapito del povero consumatore.
Nel servizio de “Le Iene”, Matteo Viviani chiede esplicitamente a Roberto De Luca, amministratore delegato di Live Nation, il perché di questa pratica. L’ad, messo alle strette, risponde così:
Io faccio qualcosa che è borderline. Lo faccio per incassare quel 90%, sì. Ma anche perché in molti casi mi è detto dallo stesso artista che cosa devo fare.
Stando a queste dichiarazioni, anche gli artisti sarebbero coinvolti in questo generatore automatico di denaro sporco. Sentendosi chiamare in causa, gli artisti, hanno subito risposto. La replica arriva per mano di pesi massimi della musica italiana: Vasco Rossi e Tiziano Ferro su tutti.
In un lungo post su Facebook, il “Komandante” ha preso le distanze dalla vicenda sospendendo ogni rapporto con Live Nation, che ovviamente curava l’organizzazione dei suoi concerti.
Allo stesso modo Tiziano Ferro si è dichiarato estraneo alla vicenda, pur non svincolandosi dal rapporto che lo lega alla multinazionale, per rispetto dei fan.
Come era lecito aspettarsi è arrivata anche la risposta di Live Nation, che da una parte si assume la responsabilità e dall’altra cerca di difendersi:
In riferimento al servizio andato in onda l’8 novembre all’interno del programma televisivo “Le Iene”, Live Nation precisa e puntualizza che le affermazioni contenute nel servizio si riferivano unicamente a pochi Artisti internazionali e che nessuno degli Artisti italiani ha mai chiesto di assegnare biglietti dei loro spettacoli al mercato di vendita secondario.
Ugualmente Live Nation garantisce di non aver spontaneamente immesso sul mercato secondario quantitativi di biglietti dei concerti di Tiziano Ferro, Giorgia e Marco Mengoni, attualmente in vendita
Una situazione spinosa, non c’è che dire. Il caos generato da questa inchiesta non accennerà sicuramente a calmarsi nelle prossime settimane. Seguiremo le indagini e cercheremo di capire ancora meglio il funzionamento di questo sistema che, ahi noi, mette al centro in consumatore come sorgente di denaro da sfruttare.