Peter Murphy, PJ Harvey e Imany faranno tappa in Italia nei prossimi sette giorni.
Che voi siate amanti della “dark” degli anni Ottanta oppure dell’indie intimo e trascendentale dei Novanta o, per esempio, non potete fare a meno del pop soul targato anni dieci, questa settimana ci sono tre appuntamenti che vi faranno sicuramaente gola.
Il 25 ottobre al Quirinetta di Roma e il 26 al Locomotiv di Bologna ancora due date italiane per Peter Murphy, già front leader dei Bauhaus – tra le band più influenti della scena dark britannica – una vera icona del rock «gotico». Una carriera di grande prestigio e collaborazioni “cult” come quelle con Trent Reznor dei Nine Inch Nails e Mick Karn, l’ex bassista dei Japan. Due anni fa ha pubblicato “Lion”, il suo decimo album solista, in bilico tra bassi prepotenti e crudi e suoni più armoniosi.
Connazionale di Murphy e altrettanto oggetto di culto è P J Harvey che, a partire dal debutto di “Dry”, ha sempre goduto di grande attenzione da parte della critica più esigente. Il suo indie rock è approdato quest’anno, con l’uscita del nono album “The Hope Six Demolition Project”, con spiccate sfumature neo-psichedeliche: oggi all’Obihall di Firenze (24 ottobre).
Unica data italiana, invece, giovedì 27 ottobre sempre all’Alcatraz di Milano per Imany, interprete pop soul francese originaria delle Comore con tre album all’attivo, tra cui il fortunatissimo esordio “The Shape of a broken heart” che in patria le è valso il disco di platino e l’ultimo “The wrong kind of war”, dell’agosto di quest’anno.