Disponibili in rete i tre inediti registrati da David Bowie prima della morte e contenuti in “Lazarus Cast Album”, in uscita domani
Se n’è andata il 10 gennaio di quest’anno quell’entità eterea e soprannaturale che ha fatto della sua vita una vera e propria opera d’arte e che rispondeva al nome di David Bowie. Lo ha fatto a suo modo, lasciandoci in eredità, il giorno del suo 69° compleanno – due giorni prima della sua morte – il suo venticinquesimo e ultimo album “Blackstar”, il più cupo, il più profetico in assoluto di tutta la sua carriera, soprattutto se visto oggi in retrospettiva.
A ben guardare, però, ci sono ancora delle sorprese che ci aspettano, quasi come un ulteriore segno della natura immortale di questo ineguagliabile artista: domani, 21 ottobre, uscirà infatti per ISO/Columbia Records “Lazarus Cast Album”, che contiene la colonna sonora del musical “Lazarus”, scritto da David insieme a Enda Walsh e presentato al New York Theatre Workshop lo scorso anno.
A catturare la nostra attenzione è soprattutto il fatto che il lavoro include anche tre brani inediti, ovvero le ultime tre incisioni in studio di Bowie, prodotte insieme a Tony Visconti e registrate durante le session di “Blackstar” insieme alla band che lo ha accompagnato nel suo disco d’addio, guidata dal sassofonista jazz Donny McCaslin: si tratta di “No Plan”, “When I Met You” e “Killing a Little Time”.
Per la fortuna della nostra insaziabile curiosità riguardo a tutto ciò che esce dalla mente divina di David Robert Jones, tutte e tre le tracce sono fruibili in rete già da ieri: “No Plan”, canzone perfettamente in linea con le atmosfere fosche e funeste di “Blackstar”, è stata fatta ascoltare in diretta dalla BBC durante il programma radiofonico condotto da Jeremy Vine “ BBC Radio 2” e la trovate qui in questo broadcast, a partire dal minuto 46:20.
“When I Met You”, in cui David si rivolge a una donna che ha portato la luce nella sua vita in un momento in cui tutto era buio intorno a lui, è stata resa disponibile, sempre dalla BBC, nell’ultima puntata di “BBC Radio 6 Music” (per ascoltarla andate al minuto 51:20). “Killing a Little Time” è stata invece pubblicata dalla Columbia Records con un video che trovate su Youtube, ma che per comodità vi facciamo ascoltare qui:
http://www.youtube.com/watch?v=FAK61Kdt6vw
Quest’ultima canzone è sicuramente il brano che provoca l’impatto più violento e sconcertante (se fate lo sbaglio di non controllare il livello del volume prima che la canzone parta e non vi accorgete che è al massimo, l’entrata senza preavviso e senza mezzi termini della chitarra distorta e della batteria rischierà di farvi balzare sulla sedia) ed un pezzo dal sapore heavy-prog che risuona come un urlo folle, disperato e pieno di rabbia: “I stagger through this criminal brain, I’m not in love, no phony pain creeping through this tidal wave”.