NICK CAVE & THE BAD SEEDS – SKELETON TREE

Toni cupi e malinconici, canto recitato e versi che raccontano un mondo che svanisce.

Nei giorni scorsi nella sale italiane è stato proiettato il docufilm One More Time With Feeling – titolo tratto da un verso della canzone Magneto – di Andrew Dominik, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e che descrive la genesi dell’ultimo album Sketeton Tree di Nick Cave & The Bad Seeds (Martyn Casey, Thomas Wydler, Jim Sclavunos).

Scritto a partire dal 2015, l’album si carica del dolore del cantautore australiano per la morte del figlio Arthur, caduto da una scogliera di Brighton probabilmente sotto l’effetto di LSD.

Otto brani in cui Cave recita versi su basi synth a cui si alternano tastiere, archi, riverberi e cori sommessi. Un tappeto sonoro prevalentemente elettronico sul quale raccontare la dura verità della perdita, quella perdita che è connaturata alla natura, a partire dallo scheletro di un albero in pieno inverno.

E se in Jesus Alone una voce chiama (“With my voice/I am calling you”), dopo l’urlo liberatorio di Skeletron tree sembra andrare tutto bene (“I called out, I called out/That nothing is for free/And it’s alright now”).

Siamo esseri in transito che attraversano foreste di fantasmi, qualcuno intrappolato nell’ambra dei ricordi come Girl in Amber cerca di trattenerli. Toni più distesi in Distant Sky, in cui la voce femminile del soprano Els Torp crea atmosfere rarefatte di positiva consapevolezza, la stessa presa di coscienza che si ritrova nei versi di Sketron tree in cui compaiono suoni di chitarre e percussioni.

E mentre Rings of Saturn accenna ai ritmi incalzanti dell’hip hop che con una vocalità più melodiosa intona un testo criptico, di altra natura sono i brani centrali Magneto, Anthrocene e I Need you nei quali prende voce la malinconia e si celebra il rito della fine.

Da sempre protagonista della scena musicale internazionale con album intrisi di inquietudine, morte e metafore enigmatiche, Nick Cave questa volta sorprende perché fa del suo dolore personale, un canto corale che nonostante i toni mesti, regala la consapevolezza che si è nel cerchio della vita. Il ciclo di nascita e morte ci appartiene e la natura stessa ci insegna che un albero spoglio alla fine dell’inverno ritorna a germogliare.

Cover e Tracklist di “Skeleton Tree”

nick-cave-skeleton-tree-2016

  • Jesus Alone
  • Rings Of Saturn
  • Girl In Amber
  • Magneto
  • Anthrocene
  • I Need You
  • Distant Sky
  • Skeleton Tree

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