La band di Oxford con il suo nono album si lascia andare a un perfetto equilibrio tra una scrittura minimale e pomposi arrangiamenti orchestrali. A impreziosire il disco la collaborazione della London Contemporary Orchestra.
Antiche leggende raccontano di una luna nel pozzo. Tra favole antiche e storie zen, ci si chiede che cosa rimane di un’illusione volata via come un riflesso sull’acqua. Tra scenari lunari e melodie malinconiche, “A Moon Shaped Pool”, l’ultimo e attesissimo album dei Radiohead, si muove principalmente su un tappeto di suoni minimali. Archi, suoni elettronici e pianoforte scandiscono le undici tracce, alcune delle quali già presentate in alcuni live negli anni precedenti, come “Ful stop”, “Present Tense” e “True love waits”. La pasta del disco è essenzialmente formata da sonorità sospese su archi sinistri e synth che si accordano con la vocalità di Thom Yorke ormai sempre più eterea.
La band anglosassone passa dalla luce alla penombra con testi che evocano emozioni e sentimenti malinconici. Una malinconia speciale tipica dei sognatori. La stessa che si avverte tra le note di “Daydreaming”, seconda traccia che si stacca in maniera netta dai suoni pop del brano “Burn The Witch”.
E se l’elettronica e le chitarre acustiche si fanno sentire nei brani “Decks dark”, “Ful Stop” e “Identikit”, le novità sonore di matrice orchestrale accompagnano “Desert Island Disk”, “Glass Eye” e “Tinker Tailor Soldier Sailor Rich Man Poor Man Beggar Man Thief”, in cui emerge l’esperienza cinematografica acquista dal chitarrista Jonny Greenwood, autore di varie colonne sonore per i film di Paul Thomas Anderson (Il Petroliere, Norwegian Wood, The Master e Vizio di Forma).
Dopo il rock di “In Rainbows” e il minimalismo di “The King Of Limbs”, i Radiohead ritornano dunque con un album che richiede un ascolto intimistico e ripetuto per entrare in sintonia con le nuove sonorità. Le illusioni di una luna che appare e poi svanisce sono il canto personale dell’amore finito di Yorke con la compagna Owen. Questo disco rappresenta la maturità artistica consolidata del quintetto britannico che si concede un equilibrio “di maniera”: il sound sommesso, quasi da camera, di tutto il disco sembra disegnare e seguire le emozioni di chi ascolta questo nuovo album estremamente ermetico e di altissima qualità compositiva.
Tracklist di “A Moon Sharped Pool”
Burn The Witch 3:41
Daydreaming 6:25
Decks Dark 4:41
Desert Island Disk 3:45
Ful Stop 6:07
Glass Eyes 2:53
Identikit 4:27
The Numbers 5:46
Present Tense 5:07
Tinker Tailor Soldier Sailor Rich Man Poor Man Beggar Man Thief 5:04
True Love Waits 4:44