Cita nel titolo una raccolta di poesie di Cesare Pavese del 1951, il metallo pe(n)sante dei Colonnelli, interessante novità sull’italica scena proposta da (R)esisto. Thrash metal velocissimo, ai limiti dell’hard core (come nell’iniziale “Il boccone amaro”, pezzo davvero duro da digerire per stomaci delicati) e testi nella lingua di Dante che aiutano alla comprensione di un genere troppo spesso definito come puro rumore. In “Masticacuore”, che è anche il video ufficiale dell’album, ideato e diretto da Mark Merenda, compaiono le prime tracce di melodia, dopo tante trapanazioni chitarristiche, poi “Circo Massacro” precede altri sette pezzi assolutamente non facili, ricchi di energia, martellanti, suonati benissimo e registrati altrettanto, che parlano di solitudine e libertà, maestre elementari e combustione interna, nel segno dei Metallica di “Master of Puppets”, ma con una vena di originalità tutta italiana. Qui, però, riescono a fare tutto in tre.
Peccato per la mancata inclusione di un booklet con i testi che avrebbe aiutato a capire meglio le parole (anche se su You Tube si trovano in alcuni video) visto che ai nostri non mancano riferimenti culturali interessanti: in “Magnitudo dieci” compare una fugace citazione del “Nessun dorma” pucciniano.
Ma l’Italia sarà pronta per “La marcia dei Colonnelli”? “Non ti distruggere/cadi topo di fogna/E annaspi la polvere/hai il cuore sul fondo dell’Albegna”. Ah, il nome del gruppo è il cognome del leader Leo (voce e chitarra), mentre gli altri due sono Roberto (batteria e voce) e Gianmarco Russo (basso e voce).
Colonnelli – Verrà la morte e avrà i tuoi occhi ((R)esisto, 2015)